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Ex Iena, ex 5 Stelle. Ora Dino Giarrusso va nel Pd con Bonaccini. ‘Prima chieda scusa’

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MILANO  “Il clima stamattina si è improvvisamente raffreddato, c’è stato un passaggio in cui la temperatura è scesa di qualche grado. Niente di personale”. Così Giorgi Gori dal palco della iniziativa a Milano con Stefano Bonaccini su Dino Giarrusso.
“Stefano -ha detto Gori rivolto a Bonaccini- so che sei molto inclusivo, è vero che la vocazione maggioritaria consista nel convincere chi non la pensava come noi… però io credo anche che ci sia il rischio di una corsa a salire sul carro del vincitore. E quando vedo venire qui chi ha detto le peggio cose del nostro partito presentarsi e dire ‘ci sono anche io’ allora forse qualche limite è giusto porlo”.

 L’annuncio dell’ex grillino lascia interdetti diversi esponenti del Pd, che invitano Giarrusso almeno a porgere prima le sue scuse. Si’, perche’ non sono stati pochi gli attacchi e le critiche che l’ex Iena ha riversato nel tempo sul partito del Nazareno quando militava tra le fila del Movimento 5 stelle. Movimento a cui ha detto addio la scorsa primavera, dicendosi “disgustato” da una “fiera dell’ipocrisia” dove “nessuno rispetta le regole”. Tranchant fu la replica del leader Giuseppe Conte: “Mi ha sempre chiesto poltrone”. Insomma, una separazione non certo consensuale. Giarrusso, eletto a Bruxelles nel 2019 sotto il simbolo M5s, aveva annunciato l’intenzione di dar vita a un suo Movimento. Poi oggi l’annuncio a sorpresa, invitato sul palco dell’iniziativa pro Bonaccini a Milano: “Entro in punta di piedi in una casa che esiste da tempo, con rispetto per chi l’ha costruita e con umilta’”, premette. E in una nota successiva argomenta: “La sinistra incomprensibilmente per anni si e’ quasi vergognata delle proprie origini, ed e’ assurdo in un paese dove c’e’ chi ostenta senza vergogna i vessilli del Ventennio e i busti di Mussolini sul comodino”

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