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Esserci Robecco: ‘Sul ponte, i nodi vengono al pettine’

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ROBECCO SUL NAVIGLIO – Il 13 LUGLIO è stato il giorno che ha segnato lo stop alle vicende relative al ponte sul naviglio, di solito i ponti servono a superare gli ostacoli a Robecco dividono.

Serve ricordare che tutto inizia con il comunicato del Sindaco al termine dell’ultimo consiglio comunale del 2019 che preannuncia l’attivazione del semaforo, misura attivata il 20 gennaio, una
decisione intempestiva, poco meditata e che da subito ha creato caos nel traffico automobilistico, l‘isolamento di Robecco percepito come un paese da evitare.

L’amministrazione a seguito dell’effetto negativo ottenuto dopo qualche giorno, ha ridotto sensibilmente i tempi di funzionamento del semaforo smentendo nei fatti che l’attivazione dalle ore 7 alle 23 tutti i giorni fosse necessaria ed indispensabile per garantire la sicurezza dei cittadini.
La situazione creatasi a seguito di questi provvedimenti anziché indurre l’Amministrazione a ricercare una equilibrata e convincente soluzione ha spinto la stessa a mettere in dubbio la stabilità del ponte, anche se non supportati da incontrovertibili elementi tecnici.

L’unico documento tecnico esistente è un accertamento eseguito nel 2007 da Anas dal quale si rileva che il ponte è idoneo ad un transito di mezzi pesanti fino a 12 ton per asse mentre era ed è tuttora in vigore un’ordinanza del 1990 che limita il transito a mezzi non superiori a 3.5 ton.
Con l’intervento nella problematica di altre figure istituzionali e con il supporto di rilievi tecnici il 13 luglio è stato sancito che sul ponte è riconfermato il divieto di transito di tutti i mezzi superiori a
3.5 ton mentre eventuali accorgimenti per evitare ai mezzi in transito di salire sulle passerelle pedonali potrebbero permettere il transito a senso alternato disattivando il semaforo.

Proponiamo una riflessione per l’Amministrazione e per chi ha votato questa maggioranza.

Sei mesi di disagi, perdite economiche, inquinamento ed altro, ci poniamo una domanda: non si poteva evitare tutto questo agendo con più compartecipazione anche dei cittadini, dialogo e valutazioni che andavano fatte prima di adottare tali provvedimenti?

Rimane poi da spiegare come sia possibile vietare il transito ai mezzi di peso complessivo superiore alle 3,5 ton per ragioni di sicurezza e contestualmente autorizzare il transito di autobus che superano
tale limite, ritenendo la cosa compatibile rifacendosi alla verifica ufficiale eseguita da Anas nel giugno 2020, che parla di un peso complessivo sopportabile di 12 ton per asse. Perché la regola non vale anche per altri mezzi aventi simili caratteristiche? Conclusione: dopo sei mesi si ritorna al punto di partenza.

ESSERCI ROBECCO E FRAZIONI

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