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Eredità e corna nella vicenda umana di Giulia Beccaria Manzoni

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CASTANO PRIMO. A gentile richiesta. Il vecchio cronista viene spesso sollecitato a raccontare storie e visto che lo sa fare, continuerà a farlo fino alla fine, come il ‘Suonatore Jones’ di Fabrizio De André.
LA STORIA. Beccaria, Verri, Imbonati, don Lisander sono i protagonisti della vicenda umana di Giulia (1761-1841), la madre di Alessandro Manzoni, ma il cui padre non fu il marito, il conte Pietro, un bigotto che certamente non era in grado di spegnere la vitalità della mogliettina Giulia. Figlia di Cesare Beccaria, autore del celebre trattato “Dei delitti e delle pene’, la fiammeggiante Giulia si muoveva in un altro mondo, bella e spregiudicata, frequentava i salotti culturali e i personaggi brillanti del suo tempo e mal sopportava quel vecchiotto noioso di suo marito, oltretutto frutto di un matrimonio combinato. Spirito libertino il suo, animato da capelli rossi e occhi verdi sfavillanti, la ‘sciura’ ha una prima sbandata con Giovanni Verri, un tipo mondano e sfaccendato che diventerà il padre naturale di Alessandro Manzoni. Alessandro venne mandato a balia a Lecco quando la ‘Giulia’, già stufa del vanitoso Verri, si innamora di Carlo Imbonati. Ricco e colto scappa con lui a Parigi e lascia il nostro Alessandro ai padri Somaschi di Como che lo faranno crescere e diventare ‘grande’. A Parigi, nel 1805, Carlo Imbonati muore, non prima di aver nominato erede universale Giulia. Che, allora, si ricorda di avere un figlio, Alessandro Manzoni, che la raggiunge a Parigi dopo tredici anni, trovandola imbarazzata per l’abbandono, ma anche distrutta dal dolore per aver perso il suo grande amore.

LA CASA DI CASTANO. Nell’eredità dell’Imbonati, l’ultimo amante, campeggiava una casa nell’attuale Via S. Antonio a Castano nella quale Giulia manda un domestico a ritirare “materassi e altre cose” nel 1813, in quanto intenzionata a venderla (come scrisse Gian Domenico Oltrona Visconti , Di una proprietà di Giulia Beccaria Manzoni a Castano, in ‘Archivio Storico Lombardo’, 1963).
Il primo storico castanese, Antonio Acerbi (Memorie del borgo e del territorio di Castano, manoscritto datato 30 gennai 1806 conservato nella Biblioteca Ambrosiana di Milano), fa sapere che Giulia vende il fabbricato ereditato (un bella casa con affreschi) a Gioacchino Magnani, membro della famiglia che ha dato un sindaco al borgo (Nicola +1892). Da quest’ultimo la proprietà passa a Gemma Mazza, quindi a Giuseppina Rolla (nipote ed erede della precedente), andata in sposa a Giuseppe Rusconi. Ai Rusconi succedono i Riva e, oggi, la proprietà è Zara. Per l’identificazione fisica del fabbricato, se non ricordiamo male, guardando la chiesa parrocchiale di S. Zenone, si colloca a destra, dopo la banca. Una volta c’era una porticina…
Non solo, ma come ha scritto Ignazio Vanelli (Il nome di Alessandro Manzoni era legato alla Malpensa, in ‘La Prealpina’, 1° ottobre 1954) don Lisander aveva ereditato dalla madre, un livello attivo gravante sul fondo della Malpensa, con diritto di prelazione che, successivamente è passato ai Tosi.

FOFO Ritratto di Giulia Beccaria Manzoni di Hadfield Cosway

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