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Elezioni/7, quante bocciature eccellenti in FI.. La Prestigiacomo resta fuori

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Con l’8 per cento a livello nazionale Silvio Berlusconi regge l’onda d’urto di Fratelli D’Italia volata al 26 per cento, portando a casa 45 deputati e 18 senatori.
Un pacchetto di parlamentari, che consente a Forza Italia di agganciare la Lega crollata sotto il 10 per cento e di far valere tutto il suo peso in sede di trattativa con Giorgia Meloni e Matteo Salvini per la composizione del nuovo governo ma anche di assegnazione di caselle importanti, come la presidenza della Camera. Ma come sempre capita in questi casi, soprattutto ai tempi dell’insidioso Rosatellum, scatta il turnover e non mancano gli esclusi eccellenti con esponenti della vecchia guardia azzurra, che hanno fatto la storia del movimento nato nel ’94, rimasti fuori a sorpresa. E’ il caso della siciliana Stefania Prestigiacomo, dal ’94 alla Camera, nominata nel 2001 ministro per le Pari Opportunità e nel 2008 alla guida del dicastero dell’Ambiente con i governi del Cav, candidata il 25 settembre nell’uninominale al Senato. Stessa sorte per un’altra siciliana: Gabriella Giammanco, vicepresidente di Fi al Senato e portavoce del partito nell’Isola, in corsa nel maggioritario ‘Sicilia 1’. Esce di scena pure il deputato brianzolo Andrea Mandelli, vicepresidente della Camera, nonché presidente dell’Ordine nazionale dei farmacisti, uno dell’inner circle berlusconiano, di casa a Villa Gernetto (dove già dal 2015 presentava all’ex premier manager, professionisti e civici per individuare nuovi volti da candidare nelle liste forziste), che ebbe anche mission nel 2019 di lanciare ‘Altra Italia’ in ogni Regione e Comune. Mandelli, che non aveva nessun ‘paracadute’ al proporzionale, è stato battuto per 6mila voti nel collegio di Milano-Loreto dall’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio Bruno Tabacci, risultato unico eletto in Parlamento per Impegno civico di Luigi Di Maio. Tra i big rimasti out, spicca la deputata Annagrazia Calabria, in corsa come capolista al Senato a Roma, berlusconiana della prima ora, relatrice della riforma costituzionale sui poteri della Capitale, già leader del movimento giovanile del partito; nel 2008, candidata del Pdl a 26 anni, fu la più giovane deputata della legislatura. Niente da fare probabilmente per il ‘lettiano’ Sestino Giacomoni, da sempre uno dei più stretti collaboratori del leader azzurro, responsabile della Conferenza dei coordinatori regionali, terzo nel listino alla Camera nel Lazio. Il destino di alcuni big, schierati nel proporzionale, è legato a formule tecniche come opzioni e resti. In bilico è Valentino Valentini, uno dei fedelissimi di Arcore e consigliere di Berlusconi per la politica estera, specialmente per i rapporti con la Russia, candidato in Emilia Romagna, che attende appunto i calcoli per l’assegnazione dei seggi proporzionali. A rischio l’attuale responsabile organizzazione del partito e deputato questore anziano uscente, il bergamasco Gregorio Fontana.

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