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Elezioni 2: ha vinto la voglia di chiarezza degli Italiani

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“Finalmente gli Italiani hanno potuto votare. Le lunghe code ai seggi non hanno frenato gli elettori che a guardare risultati di queste ore hanno premiato la chiarezza e la voglia di cambiamento. Messaggi chiari, semplici, senza se e senza ma. 

(Luigino Di Maio con il sindaco di Sedriano Cipriani)

 

 

 

 

 

 

 

 

Pagano caro e salato il conto Matteo Renzi che in queste ore starebbe pensando di rimettere il suo incarico di segretario del PD,  il Centrosinistra, ma anche tutte quelle forze cosiddette “moderate” che si collocano al centro. Praticamente non pervenute al pari della coppia Boldrini & Grasso. Altro brutto esempio della politica di questi anni: la seconda e la terza carica dello Stato che si mettono assieme per fare un partito, infischiandosene bellamente del loro ruolo di garanzia istituzionale.

La Lega Nazionale di Matteo Salvini diventa il primo partito della coalizione di Centrodestra  che, sempre in base agli ultimi dati, si ferma al 37% e rotti. Capolavoro di una legge elettorale fatta per non fare vincere nessuno. Nessun schieramento, infatti, è in grado di formare in modo autonomo una coalizione  di governo.

Aperta e chiusa questa parentesi, resta il fatto che il Carroccio ora potrà dare le carte nel Centrodestra. Ma dovrà verosimilmente vedersela con Luigino Di Maio e il Movimento 5 Stelle.  Anche i Pentastellati, a proposito di linguaggio chiaro e senza fraintendimenti, sono messi bene. Sono il partito ‘anti sistema’ per eccellenza.

(Erminio Boso, detto ‘Obelix’ della Lega dei primordi)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Adesso però, viene il bello. Perchè con il 32% e rotti sono il primo partito in Parlamento.  Peccato che sono diversi praticamente su tutto con la Lega. Salvo poi, paradosso dei paradossi, poter anche trovarsi a governare insieme. Anche se Matteo Salvini ha già scartato questa ipotesi (‘governiamo solo col centrodestra’) sul nascere.

E’ un’Italia a due velocità. Al Nord sfonda la Lega, al Sud il Movimento 5 Stelle vince ovunque con percentuali bulgare ben al di sopra del 40%. Non si può non tenerne conto e non si può nemmeno bollare come ‘capre’ gli elettori grillini. Nel nostro territorio il Movimento 5 Stelle non conquista seggi nei testa a testa all’uninominale per il semplice fatto che la politica del ‘soli contro tutti’ produce questi risultati. E’ un gioco a perdere a priori. Ma non può, né può essere considerato un fenomeno residuale. In tutti i Comuni sono andati sopra al 20% nella stessa Corbetta al 25%. 

Certamente, dalla loro c’è il traino di un ‘effetto brand’ molto forte, che va a controbilanciare una classe politica composta spesso da emeriti sconosciuti per non aggiungere altro.

(nella foto qui sotto l’allora sindaco di Adro Oscar Lancini)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ma il tema non è questo. Anche la Lega degli inizi aveva i suoi fenomeni. Chi se lo ricorda Erminio Boso detto ‘Obelix’ o ancora il sindaco di Adro Oscar Lancini che ebbe la brillante idea di riempire la scuola comunale con il Sole delle Alpi. Un vero genio. Ne potremmo citare parecchi. Ma ci fermiamo qui.  Anche perché il Carroccio ha abbondantemente dimostrato in tutti questi anni di saper costruire una classe dirigente fatta da bravi amministratori con senso delle Istituzioni. A partire da Roberto Maroni.

Piuttosto, c’è da comprendere come ha ben scritto nei giorni scorsi Vittorio Feltri il sentimento di rivalsa di tanti italiani che entrando in cabina elettorale, votano di pancia 5 Stelle facendo anche un bel ‘tiè!’, al sistema. 

Evidentemente, se ciò accade, se anche gente che fino all’altro giorno votava per i partiti ‘tradizionali’ compie questa scelta qualcosa è successo.  La politica troppo spesso ha fallito. Bisogna dirlo con chiarezza. La politica quella buona –  laddove c’è ancora – lo deve comprendere e correre ai ripari in tempo. Dare dei coglioni agli elettori non è certo la soluzione.  Il Movimento 5 Stelle dalla sua ha la grande occasione anche sul nostro territorio di fare il salto di qualità, in vista della tornata amministrativa del 2019 che è la più ampia e pesante. Hanno oltre un anno a disposizione per dimostrare di essere un partito vero e strutturato con dei candidati seri e non dei ‘signor nessuno’ spinti solo dal web e dalla moda del momento. Una sfida per tutti per loro ma anche per la Politica. Quell’altra, che è rimasta e che esiste.

F.V.

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