― pubblicità ―

Dall'archivio:

Elezioni/2, Cecchetti contro Cottarelli: ‘Quanti ball…’

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 
MILANO  “Spiace vedere che Cottarelli ignori, o finga di ignorare, i fatti e i dati, continuando a diffondere sciocchezze sulla Lombardia di cui sa pochissimo”.

Lo scrive in una nota Fabrizio Cecchetti, vice capogruppo della Lega alla Camera e coordinatore regionale lombardo della Lega Salvini Premier in merito alle dichiarazioni rilasciate dal candidato al Senato per il centrosinistra in Lombardia Carlo Cottarelli, a margine della presentazione delle liste di Più Europa in regione di questa mattina. “Perché se avesse un minimo di conoscenza della realtà – continua Cecchetti – saprebbe che la rete ferroviaria in Lombardia è dello Stato. Una rete che non solo è la più trafficata d’Italia, ma che patisce per una manutenzione e ammodernamento al palo purtroppo da anni per responsabilità solo di Rfi che, pur avendo annunciato di anno in anno grandi investimenti per adeguarla alla dinamicità della Lombardia, in concreto non ha fatto nulla”. Secondo il vicecapogruppo della Lega, “Cottarelli sparla a sproposito anche della sanità, ignorando come sia esploso e con quale violenza il virus sul nostro territorio, a differenza di altre regioni italiane. Studiando e leggendo i report dell’Istat si accorgerebbe che i dati sulla diffusione e sugli effetti della pandemia sono stati violentissimi e gravi solo in alcune province lombarde e in alcune della Emilia-Romagna, con effetti uguali per contagi e mortalità”. Il coordinatore regionale della Lega Salvini Premier, conclude dicendo che “va da sé che il differente sistema sanitario delle regioni non conta nulla di fronte a una pandemia. Se avesse studiato lo avrebbe capito. Per dargli una mano gli suggeriamo di confrontare i dati di Bergamo o Cremona con quelli di Como o Varese o, ancora con quelli di Piacenza e Parma. Vedrà che ciò che purtroppo a fare la differenza è stata la violenza del virus, non i sistemi sanitari”. 

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

■ Prima Pagina di Oggi