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Educazione civica e studio dei classici… connubio perfetto

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Magenta – “Non esistono usanze migliori o peggiori, ma diverse”. Queste parole non appartengono all’attualità ma ad Erodoto, uno degli scrittori antichi più studiati. A loro è rivolto lo sguardo profondo e attento di chi per professione educa e cresce le menti. A conclusione di anno scolastico si fanno anche i bilanci del primo anno della disciplina trasversale di Educazione Civica nelle scuole, anche in quelle, come i licei classici che, di primo acchito, non sembrano offrire spunti. Ma non è così. Perché sebbene l’introduzione dell’insegnamento di questa disciplina abbia imposta alla scuola un coraggioso e innovativo sforzo di programmazione didattica, nessuno si è tirato indietro di fronte alla nuova sfida. Dopo i mesi di lockdown e di faticosa didattica a distanza del 2020, a settembre l’attuazione della Legge del 20 agosto 2019 aveva lasciato i docenti sorpresi, quasi fosse l’ultimo dei problemi, ma poi ne è stata colta l’opportunità.

Al liceo Quasimodo, ad esempio, si sono ritagliate parti di testi che avessero attinenza con la nuova disciplina. La lettura di Erodoto (cui appartiene la citazione iniziale) fa emergere l’approccio dello scrittore sulle tradizioni dei diversi popoli, “una concezione moderna: ogni popolo riteneva che le proprie usanze fossero le migliori, come accade oggi – spiega la professoressa Marina Locatelli docente di lingua e letteratura latina e greca al triennio. – Lui aveva viaggiato molto e si era convinto che non ci fossero usanze migliori o peggiori, ma diverse. La classe ha partecipato anche al Festival del Classico, proposto online da Torino che ha puntato l’attenzione sulla conoscenza come strumento di accoglienza”.

Gli spunti per le classi sono stati tanti: la riflessione sulle forme di governo negli autori greci e latini passa per Platone (Leggi l. III), Aristotele (Politica l. IV) o Cicerone (Repubblica l. I). Gli studenti di quarta oltre a parlare di democrazia ieri e oggi, in un dialogo a distanza tra gli ateniesi del 500 a.C. e noi, hanno letto in greco il mito di Antigone di Sofocle, che ha sottolineato “l’importanza di seppellire i morti, non era sentito come un diritto umano ma un dovere di chi restava”, spiega la prof. Locatelli, sempre alla ricerca di novità da proporre ai suoi alunni. – Come in latino, sempre in classe quarta, si è analizzato Enea, il protagonista dell’Eneide, come l’archetipo del profugo: a Cartagine era stato male accolto.” Tutti questi esempi hanno però un denominatore comune, ovvero “l’interesse da parte dei ragazzi per questi temi e lo sviluppo di riflessioni personali”.

I testi antichi possono dunque parlarci ancora e l’educazione civica è un’occasione propizia per riscoprirli. L’Iliade, ad esempio, “affronta il tema della responsabilità collettiva: se un re sbaglia, l’errore si può ripercuotere sull’intero popolo. Parallelamente, nella storia si ricorda la responsabilità del popolo tedesco per l’eccidio degli ebrei e, ancora, la pandemia attuale ci ha fatto capire più che mai che ognuno deve rispettare le regole per tutelare la collettività”.

E come viene affrontato il rapporto con l’Educazione civica e le lingue classiche al liceo delle Scienze umane al Quasimodo? La curiosità è soddisfatta dalla professoressa Federica Franchi, docente di lingua e letteratura italiana e latina in questo indirizzo: “Il latino si è confermato strumento per fare riflessioni sulla lingua e fa sentire grandi, rafforza il legame con le origini della nostra cultura. Abbiamo affrontato testi che hanno fatto emergere spazi di discussione: in quarta sono stati brani di Tito Livio con la sua “Ab Urbe condita”, in cui cerca di ricostruire la memoria culturale di Roma”.

 

In ultimo una curiosità. Forse non tutti sanno che, come capita per l’inglese, anche per il latino si può ottenere la certificazione del livello raggiunto. “In terza B quattro studentesse, Marta, Ilaria, Francesca e Giorgia, hanno ottenuto la certificazione di lingua latina con livello A2”, conclude la prof. Franchi, che ci tiene a ricordare, a proposito di Educazione civica, la partecipazione online ad aprile al Festival dei diritti Umani di alcune classi coinvolte con migliaia di studenti in tutta Italia.

Una decina di anni fa l’ex magistrato Gherardo Colombo era stato a Magenta, al liceo Bramante, con la sua lezione “Sulle regole”. Perché i ragazzi hanno bisogno di testimoni, esempi concreti del presente o del passato, per crescere buoni cittadini, parola che deriva dal latino civis.

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