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EDITORIALE – Che cantonata, caro sindaco Del Ben (e cara Città Metropolitana)- di Fabrizio Provera

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Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

Sono nato nel 1956 a Rosate, un piccolo Comune ad ovest di Milano, dove abito da sempre. Sposato con Marinella dal 1979, ho due figli. Il mio impegno politico inizia nel 1988, quando vengo eletto consigliere comunale di Rosate nelle liste del Partito Comunista Italiano. Alla nascita del Partito Democratico della Sinistra divento Segretario della locale sezione, carica che mantengo fino al 1997.

Dal 2001 al 2006 ricopro il ruolo di Assessore al Bilancio del Comune di Rosate con la carica di Vice Sindaco. Dal 2006 al 2011 Consigliere Comunale di Minoranza.

Nel 2011 Sindaco del Comune di Rosate.  Ad aprile 2016 divento componente del Comitato Direttivo del Parco Agricolo Sud Milano in rappresentanza dei Comuni. A giugno 2016 vengo rieletto Sindaco del Comune di Rosate. Da ottobre 2016 Consigliere di Città Metropolitana di Milano. Socio di Legambiente, iscritto al Partito Democratico.

Quelle che avete appena letto sono le note biografiche di Daniele Del Ben, 64 anni. Sindaco di Rosate da 10, politico impegnato dal 1988, ai tempi del Pci. Non esattamente uno sprovveduto o un parvenu, insomma.

E’ da qui che partiamo per commentare quella che, a nostro avviso, è stata una clamorosa svista (siamo generosi..)o altresì ‘sontuosa cappellata’ del primo cittadino, che giorni fa ha svelato le modifiche progettuali che Città Metropolitana ha inviato al Ministero delle Infrastrutture in relazione alla superstrada per Malpensa.

Ma voi pensate che, prima di comunicarle via media (Milano Pavia TV), Del Ben ne abbia discusso coi sindaci di Vigevano Abbiategrasso Magenta, Comuni ben più importanti del suo, od anche solo col primo cittadino di Robecco, paese dalle dimensioni analoghe? Leggete i commenti del sindaco Barni..

La risposta è NO. Del Ben (e con lui Città Metropolitana, l’ex Provincia) NON hanno audito gli enti locali coinvolti, a quanto ci è stato riferito (da più d’uno dei sindaci). Quindi ricapitoliamo: l’ente istitizuonale seppur di secondo livello (ossia eletto da sindaci e consiglieri comunali e NON dai cittadini) e maggiore prossimità ai Comuni, a distanza di mesi, presenta al Ministero delle Infrastrutture le modifiche progettuali al progetto infrastrutturale più importante degli ultimi decenni senza coinvolgere le municipalità e i sindaci coinvolti. Serve altro?

Venerdì abbiamo pubblicato la nota di Città Metropolitana che di fatto riferiva dell’autonomia di Del Ben rispetto a quanto avvenuto.

Ma c’è un secondo aspetto inquietante, in questa vicenda. La vicesindaca metropolitana e vice di Beppe Sala (che ha altri problemi, in questo momento..), ossia Arianna Censi, politica anch’essa navigata, NON poteva non sapere, per dirla ai modi degli anni Novanta. Firma infatti, il 31 marzo (la lettera è in nostro possesso), lo stesso documento di cui parla Del Ben. Nel quale Città Metropolutna riesce, tutto insieme, a far arrabbiare il sindaco di Vigevano, a cambiare il tracciato di Abbiategrasso, a rispolverare il ponte sul Naviglio a nord di Robecco (invadendo la valle del Ticino verso Casterno) e a togliere (noi non la vediamo) la variante di Pontenuovo, per la gioia di Magenta.

Beh, che dire.. Un’impresa.

Fabrizio Provera

 

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