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E se i ‘Ferragnez’ puntassero al Pirellone? Di Matteo Spigolon

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

Luciana Violini è la nonna di Fedez.

Quella arzilla 90enne che nel podcast del nipote, Muschio Selvaggio, aveva espresso ammirazione per Benito Mussolini.

La stessa signora il cui caso ha creato l’ennesima crepa mediatica nel sistema sanitario lombardo dall’arrivo del Covid.

La mancata vaccinazione della super nonna del cantante sembrava un problema comune a tanti altri anziani non ancora contattati dalle autorità sanitarie.

Ma era davvero solo questo?

Ora andiamo più a fondo della questione.

Tutto inizia con una storia che Chiara Ferragni ha pubblicato su Instagram, lamentando il fatto che alla nonna di suo marito, nonostante ne avesse diritto in virtù dell’età e della fragilità, non fosse ancora stato dato appuntamento per la vaccinazione.

Il giorno successivo, un’altra comunicazione per avvisare i fan che a tempo di record era arrivata la fatidica chiamata per il vaccino.

Leggiamo insieme cos’ha scritto:

“Oggi la nonna di Fede farà il vaccino. E sapete perché? Perché dopo le mie stories di critica alla gestione dei vaccini di ieri, un addetto alla vaccinazione ha chiamato nonna Luciana chiedendo: lei è la nonna di Fedez? Alle 12 può venire a fare il vaccino. Se ieri ero arrabbiata oggi lo sono ancora di più pensando che nonna Luciana, che aveva diritto a essere vaccinata da mesi riesce a far rispettare un suo diritto perché qualcuno ha paura che possa smuovere l’opinione pubblica. E invece le altre nonne che hanno lo stesso diritto e non hanno chi può farsi sentire mediaticamente come faranno? Chiedo che il vaccino per tutte loro, per tutte le persone fragili, per tutti coloro i cui diritti sono stati calpestati. Un appello che faccio a Mario Draghi, persona che stimo e alla quale va il mio supporto e comprensione perché non posso nemmeno immaginare quanto è incasinata la situazione che ha ereditato. Basta chiacchierare! Bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare perché la gente è stanca. Vogliamo tornare a essere orgogliosi di essere lombardi, italiani, europei. Perché oggi non siamo più certi di poterlo essere”.

A seguire la risposta dell’ATS:

“Nessuno dei nostri operatori ha chiesto alla signora se fosse la nonna di Fedez. Riceviamo ogni giorno decine di segnalazioni in merito a cittadini over 80 che non sono stati ancora convocati per la vaccinazione anti-Covid. Alla luce di verifiche nella maggior parte di casi si tratta di disguidi dovuti ad errori nella compilazione della domanda, tutte queste persone vengono contattate telefonicamente e convocate per la somministrazione”.

Poi non si è fatta attendere la controreplica di Fedez.:

“Attilio Fontana e Letizia Moratti vogliamo riscoprire il senso della vergogna e chiedere scusa a tutti i cittadini per avere adottato un comportamento che non vede nel cittadino stessi diritti e stesse opportunità ma una modalità che verte a salvarsi la faccia e evitare la gogna mediatica? Chiedete almeno scusa.”

Sembrerebbe una normale lite per un disservizio, no?

Sarà…ma una persona estremamente maliziosa potrebbe leggere qualcos’altro tra le righe di questa polemica.

Perché “Tutto è politica”, ricordi?

Cosa ne dici se tiro fuori la mia sana dose di malizia e mettiamo un po’ di pepe alla vicenda?

Ma sì, dai!

Intanto una prima differenza tra Chiara e Fedez: la prima sta sul tema, il secondo fa nomi e cognomi dei (presunti) responsabili al massimo livello politico lombardo.

Volevano arrivare lì.

L’obiettivo finale era quello.

 

Se andiamo a scorrere a ritroso i titoli dei giornali, delle trasmissioni tv e dei TG sulla gestione della pandemia da parte di Regione Lombardia, cosa notiamo?

Una condanna sull’operato della catena di comando a reti quasi unificate.

Una qualunque persona non avrebbe potuto che avere un giudizio negativo, quindi.

Indipendentemente che le cose fossero o meno così.

Non credo sia uno scandalo dire che qualcuno stia pregustando la possibilità che la Lombardia diventi contendibile alle prossime regionali.

Con in mezzo le elezioni di Milano a far da spinta.

Possiamo dire, quindi, che i Ferragnez hanno preso due piccioni con una fava?

Da un lato hanno ottenuto la vaccinazione della nonna protestando pubblicamente, consci della loro potenza mediatica.

Dall’altro, intuendo come sarebbero potute andare le cose, hanno visto servirsi su un piatto d’argento la possibilità dell’attacco politico (la famosa richiesta di scuse). Non è una novità che i due abbiano un buon rapporto a sinistra e uno tormentato a destra. E che vedrebbero di buon occhio una guida diversa in regione. Fedez ultimamente si è esposto ancora di più, ospitando il parlamentare Zan (quello della legge sull’omotransfobia) in una sua diretta.

Nel mezzo troviamo la necessità di non essere accusati di favoritismi per la loro posizione privilegiata (ricordiamo che i fondi per la nuova terapia intensiva al San Raffaele arrivarono grazie a loro) e di mantenere l’apparenza di una famiglia come le altre, quando non è così.

La prima parte del piano sembra aver funzionato.

Per non deragliare, meglio prendere tutte le precauzioni del caso.

Vale anche per te.

https://matteospigolon.com/consulenza/

A presto,

Matteo Spigolon

 

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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