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Dall'archivio:

‘E chi pensa a noi, cassiere di supermercato?’ Ci scrive una lettrice

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Vi scrivo a nome mio e delle mie colleghe che come me lavorano nei supermercati in questi giorni difficili. Noi che lavoriamo nei supermercati che vendono alimenti, noi che non stiamo venendo considerati come cittadini italiani! Sì è pensato a tutte le categorie di cittadini e di negozi …chiusura di palestre, scuole ecc, dei bar anticipata per evitare assembramenti serali e chiusura dei negozi non alimentari nei festivi… e noi? Anche noi abbiamo paura eppure nulla è stato fatto: orari dei supermercati normali fino alle 21 o alle 22 di sera. E il diritto alla nostra salute?

È necessario ora tenere aperto la domenica per la spesa festiva? Ci rendiamo conto che noi non possiamo fermarci e allora perché non pensano anche a noi almeno con orari ridotti e festivi chiusi per questo periodo difficile per tutelare noi e i nostri cari? Noi veniamo a contatto con centinaia di persone al giorno e nei supermercati si creano assembramenti pericolosi. Soprattutto la domenica quando la gente si riversa perché stupidamente non sa dove andare o cosa fare… Questo è lo sfogo mio e di tutti i miei colleghi che lavorano nel settore della grande distribuzione alimentare.

Grazie da una vostra lettrice e dai suoi colleghi per l’attenzione.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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