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E anche la fiera dell’artigianato diventa ‘eco bio’… Di Cristina Garavaglia

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Ho sempre amato la fiera dell’Artigianato di Milano che trovo una splendida iniziativa per gustare sapori e colori di tutto il mondo, ma anche per collezionare articoli introvabili in Italia e acquistare qualche regalino per Natale.

Dopotutto si tratta di una manifestazione giunta alla 23^ edizione con numeri da capogiro.

Nove giorni di esposizione, oltre 3 mila stand provenienti da più di 100 Paesi diversi, 150 mila differenti tipologie di prodotti che vanno dall’abbigliamento all’arredamento, passando per l’oggettistica, la gioielleria, la cosmesi e l’enogastronomia, per un totale di 340 mila metri quadrati, 9 padiglioni, tre Saloni “La tua casa” (la novità assoluta 2018) , “Atelier della moda e del design” e “Il salone della Creatività”, 21 piazze del gusto e 41 ristoranti per viaggiare tra sapori e trazioni italiane, europee e del resto del mondo.

Ed a coronare il tutto il ritorno di Artimondo restaurant, lo spazio dedicato alle migliori ricette del made in Italy dove è possibile gustare le più importanti tipicità italiane proposte in collaborazione con la Federazione italiana cuochi dalla Nazionale italiana degli chef.

 

E come dimenticare la pizza proposta dall’Associazione pizzaiuoli napoletani da anni impegnata nell’opera di tutela della ricetta tradizionale della pizza, che recentemente ha ottenuto il riconoscimento di “specialità tradizionale garantita” dall’Unione Europea grazie alla collaborazione tra l’Associazione e il ministero delle Politiche Agricole.

 

Senza considerare il fatto – ha precisato Intiglietta, Presidente Ge.Fi. Spa, la società organizzatrice – che la kermesse propone un’economia a misura d’uomo (che solo in Italia è rappresentata da un milione e 400 mila imprese artigiane che impiegano tre milioni di persone), ma che non dimentica la solidarietà, attraverso il progetto di cooperazione internazionale “Un ponte per l’Africa” finalizzato a creare una rete tra imprese artigiane italiane e africane, molte delle quali impiegano giovani e donne.

Detto ciò non è possibile non dimenticare le sempre più numerose realtà che promuovono la cosmesi biologica, tra le quali spiccato due aziende, una siciliana l’altra toscana, che ho imparato a conoscere grazie alla mia amica Elena Cantarelli che le propone nel suo e-commerce e che so essere serie ed affidabili.

Ve le volevo raccontare un poco, in attesa di approfondire il discorso in futuro.

Alia skin care di Debora Pollina – laureata in Scienze e Tecnologie dei Prodotti Cosmetici ed Erboristici e in Farmacia – racconta magistralmente la cosmesi eco-bio con i profumi e i colori della Sicilia, proponendo una linea per tutta la famiglia estremamente delicata ed adatta a tutti, bambini compresi. Come non amarla?

Tra l’altro i suoi prodotti, che conosco benissimo visto che li utilizzo da tempo (potrei raccontali per ore e descrivervi i profumi percepiti, dalla mandorla al limone di Sicilia), hanno attirato l’attenzione di Tg24 Mediaset che ha realizzato una splendida intervista con la Dr.ssa Pollina, tutt’ora visibile sul web e che vi consiglio di vedere.

Al di là della bontà dei cosmetici proposti, tutti realizzati con ingredienti da agricoltura biologica siciliana e vegan ok, è il packaging ad attirare lo sguardo a primo impatto perché riproduce la tradizione della pittura su maiolica tipicamente siciliana realizzata in collaborazione con un’artista trapanese, Giuliana Cordio, all’interno del suo laboratorio “Di cotte e di crude”.

Sogno Cosmetici, di Nadia Lecci, racconta l’eccellenza della cosmetica artigianale biologica toscana. L’intera linea (dai profumi ai prodotti per il viso e per il corpo) è infatti ispirata all’amore per questa splendida terra ed alla cornice del Golfo di Follonica dove ha sede il laboratorio.

“Come tutte le scelte che si affrontano nella vita, è nata da un SOGNO…. Dall’ Amore per questi Luoghi e dalle sensazioni che trasmette a chi ci abita e a chi piacevolmente ci ritorna… Noi abbiamo Osato Sognare! La molla è stata proprio la volontà di voler creare qualcosa di Nuovo e in Onore al Golfo di Follonica, unita a una vocazione al Naturale prima come scelta personale…. e successivamente come scelta produttiva”.

Tutti i prodotti sono curati nei minimi particolari selezionando le materie prime e gli attivi funzionali della cosmesi eco-bio.

Ammetto spudoratamente di aver avuto modo di provarli solo recentemente e devo dire di averli trovati eccezionali, come molte mie amiche mi avevano già detto, sia in termini di profumazione che di effetto “pelle di seta”.

Tra l’altro valore aggiunto, a mio parere, i loro cosmetici sono unisex (pur esistendo una linea uomo) ed i profumi ben si adattano alle donne come agli uomini. Capirete facilmente quanto sia felice di essere in attesa di due loro prodotti contenuti in una box benefica realizzata da Elena a favore delle donne che hanno dovuto affrontare il cancro.

A questo punto non mi resta che ricordarvi che la fiera è aperta fino a domani alle ore 22.00 (ingresso libero), e che potete trovare Alia al padiglione 2 stand D144 (per un disguido la troverete nella regione Marche) e Sogno padiglione 1 stand G78 Toscana.

Per chi volesse invece regalare un capo di abbigliamento particolare senza svenarsi, vi segnalo Innbamboo che realizza dei foulard in bamboo semplicemente favolosi: pad. 1 H39, pad. 2 D150, pad. 3 N64, pad. 4 P143 e pad. 6 L137. Meritano una visita e anche un acquisto

Cristina Garavaglia

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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