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Due anni fa il referendum sull’autonomia lombarda. E oggi? Nulla di fatto

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MILANO –  Sono passati gia’ due anni dal referendum, eppure dell’autonomia in Lombardia non c’e’ ancora traccia. Si sono succeduti tre governi, le trattative non si sono mai fermate, ma non hanno prodotto un provvedimento definitivo. Adesso il ministro degli Affari regionali e autonomie, Francesco Boccia, ha tracciato una nuova strada che corregge l’impostazione del suo predecessore (Erika Stefani):
in pratica, prima di procedere alla trattative con le singole Regioni, Boccia intende approvare una legge quadro e definire i livelli essenziali delle prestazioni (Lep), in modo che venga data una cornice all’autonomia differenziata delle Regioni.
  Una linea non condivisa dal governatore leghista della Lombardia, Attilio Fontana, secondo cui la legge quadro e’ “una cosa abbastanza inutile che potrebbe essere tranquillamente superata dagli accordi gia’ raggiunti e da tutto il lavoro che e’ gia’ stato fatto”. Per quanto riguarda la Lombardia, il ministro ha sempre detto che l’ostacolo principale per raggiungere un accordo, al momento, riguarda il tema della scuola. Boccia ha anche sottolineato di voler accelerare per approvare la legge quadro “entro fine anno”, in anticipo rispetto a quanto previsto nella nota di aggiornamento al Def, dove “avevamo ipotizzato il disegno di legge nel 2020”

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