MILANO – Un piccolo monolocale adibito a laboratorio per la lavorazione dell’eroina. E’ quanto ha scoperto un’indagine della seconda sezione della Squadra mobile di Milano che ha portato ad arrestare e a indagare per spaccio due 30enni albanesi incensurati.
Gli investigatori, diretti dal dirigente Marco Cali’ e guidati dal funzionario Vittorio La Torre, da alcuni giorni tenevano sotto controllo un appartamento in viale Umbria, su quale avevano ricevuto diverse segnalazioni di movimenti sospetti. Lo scorso mercoledi’ 9 febbraio gli agenti si sono appostati nei pressi dell’abitazione e, verso l’ora di pranzo, hanno sottoposto a controllo uno dei due albanesi effettuando anche la perquisizione domiciliare:
nell’unica stanza del monolocale, gli agenti, che lo hanno indagato in stato di liberta’, hanno trovato tutto l’occorrente per la lavorazione dello stupefacente, ovvero tre macchine per sottovuoto, sette crick idraulici a bottiglia, frullatori, pesi da pressa, bilancini di precisione e sette sacchi di colore nero, contenenti circa 80 chili di sostanza da taglio, poi accertato essere paracetamolo, e 4.500 euro.
Tutto il materiale tutto e’ stato sottoposto a sequestro. Contemporaneamente, un altro equipaggio della Mobile ha bloccato, controllato e perquisito il connazionale vicino alla sua abitazione in via Rogoredo.
Quest’ultimo e’ stato arrestato in flagranza per la detenzione di un etto di hashish nascosto in un mobile della camera da letto e di un chilo di eroina, ben nascosto in una macchina di cui aveva le chiavi nella sua, parcheggiata poco distante.
