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Disturbi alimentari e risposta di senso: una nuova proposta dall’Accademia di Scienze Psicografologiche

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MAGENTA – Quest’anno, con l’Accademia di Scienze Psicografologiche  abbiamo organizzato, tra i vari, un corso dedicato ai “Disturbi del Comportamento alimentare”. La motivazione del nostro interesse verso questa patologia è scaturita dal fatto che i suoi numeri sono spaventosi. La psicoterapeuta Emanuela Nisli, che terrà il seminario il 1° febbraio 2020, afferma infatti che «secondo le più recenti informazioni trasmesse dal Ministero della Salute, di “alimentazione” si ammalano oltre 9.000 nuovi individui ogni anno, soprattutto adolescenti di sesso femminile. In totale tre milioni e mezzo di persone affette, circa il 3,3% della popolazione generale». Ma di cosa si tratta esattamente? «Scientificamente si parla di DCA per designare una serie di disturbi psichici derivanti da svariate cause, che vanno a deformare totalmente la concezione che si ha del cibo e del nutrimento. Questi si esprimono principalmente attraverso condotte alimentari alterate, azione di controllo del comportamento alimentare e del peso corporeo, ma anche disturbi di immagine corporea, dell’autostima, del pensiero e dell’affettività.». Nella maggior parte di queste situazioni si fa dipendere la propria autostima dal peso. La distorsione percettiva comporta un’autovalutazione disfunzionale, ovvero, ci si valuta soltanto in un dominio, minimizzando altri aspetti importanti della propria vita. Spesso l’anoressia nervosa è infatti associata al perfezionismo. Dieta ferrea ed eccessivo esercizio fisico rappresentano un impegno morale: il “grasso” dev’essere tenuto lontano, disprezzato non solo per un principio estetico, ma in quanto sinonimo di indegnità e di impurità. Soggetta a vulnerabilità psicologica, la giovane anoressica tenta di marcare un confine tra sé e gli altri, senza però opporsi esplicitamente. Nella bulimia nervosa sono, invece, presenti episodi di abbuffate e condotte compensatorie. Anche questi si manifestano come desiderio di auto-consolazione, un tentativo di regolare le emozioni negative innescate dal vuoto sentimentale che avvertono. Nisli spiega che «in base ai nuovi trend, l’età sembra spostarsi verso il basso e riguardare sempre più anche il sesso maschile. Inoltre, oltre ai più classici anoressia, bulimia e obesità, oggi sono sempre più diffuse nuove forme come l’ortoressia e la vigoressia, caratterizzate da un eccessivo controllo per la “purezza” del cibo ingerito e delle forme del proprio corpo». In termini preventivi, l’educazione rappresenta un’enorme opportunità. Il centro dell’insegnamento alla bellezza è il valore della dignità umana: se mi riscopro prezioso non accetto di valutarmi solo in quanto corpo e prestanza fisica, non accetto di inseguire mete estetiche disfunzionali o di prendere strade sbagliate (oltre alle patologie alimentari pensiamo anche ad alcol e droga). I canoni estetici proposti dai mass media e dalla cultura dominante sono presentati con molto fascino.; è necessario che si trovi altresì una modalità attraente per trasmettere le proposte del vero bello, agganciando l’estetica all’etica. Bisogna in buona sostanza essere in grado di entusiasmare: destare l’interesse è l’unico antidoto alla noia esistenziale. In fondo alle problematiche alimentari vi è sempre l’inconscio desiderio di una risposta di senso. Il compito educativo è quello di comunicare ai ragazzi che i loro talenti e i loro doni non vanno sprecati. Ci sono potenzialità che per manifestarsi hanno bisogno di qualcuno che li aiuti a riconoscerle, coltivarle e metterle a frutto. Il primo modo per trasmettere il bello è inevitabilmente riscoprirlo in se stessi, perché nel mondo adulto si possono riscontrare gli stessi drammi vissuti dai giovani. Più che pensare agli abiti esteriori è necessario coltivare la speranza, che è un vero abito mentale, in fondo.

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Per iscriversi al corso “Disturbi alimentari: cosa sono, come riconoscerli, come intervenire” previsto per sabato 1 febbraio 2020 (ore 9.00/13.00 – Euro 40,00) inviare una email a [email protected] oppure contattare 342.8876266.

 

 

Irene Bertoglio è scrittrice, grafologa, rieducatrice della scrittura e perito grafico-giudiziario. Per anni ha gestito una struttura nell’ambito formativo ed educativo. Ha tenuto e tiene numerosi corsi di aggiornamento e innovativi progetti sperimentali nelle Scuole dell’Infanzia, Primaria e Secondaria, soprattutto di prevenzione della disgrafia e di orientamento scolastico e professionale. È autrice di diversi libri, tra cui, con lo psicoterapeuta Giuseppe Rescaldina: “Il corsivo encefalogramma dell’anima” (Ed. “La Memoria del Mondo”). È direttrice dell’Accademia di Scienze Psicografologiche con sede nel centro di Magenta, che organizza corsi e incontri di psicologia, grafologia, calligrafia e non solo (www.psicografologia.wordpress.com). L’autrice è contattabile all’indirizzo [email protected].

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