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Discarica di rifiuti sotto il cavalcavia tra Santo Stefano e Corbetta: impossibile rimuoverli per mancanza di fondi

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SANTO STEFANO TICINO –  Materassi, macerie edili, sacchetti stracolmi di rifiuti di ogni genere. Sotto il cavalcavia che separa Corbetta da Santo Stefano Ticino si trova di tutto. Perfino lastre di sospetto eternit amianto. Materiale inquinante e pericolosissimo per la salute. La zona, nel tempo, si è trasformata in una discarica. O meglio. A trasformarla in discarica sono stati coloro che hanno lasciato i rifiuti senza curarsi del degrado che stavano causando. Probabilmente molti, passando dal cavalcavia, si sono accorti della presenza di un quantitativo così abbondante di rifiuti.

Paolo Fagnani, cittadino che per nobile spirito ambientalista sorveglia il territorio a caccia di discariche abusive ripulendole spesso senza l’aiuto di nessuno, pochi giorni fa, ha postato sulla sua pagina facebook anche dei video e, senza esagerare, ha parlato di vero e proprio disastro ambientale. L’altro giorno anche le Guardie Zoofile volontarie hanno eseguito un sopralluogo sul posto allertando la Polizia locale di Santo Stefano Ticino. Ma, a questo punto, saltano fuori altre sorprese. E non sono di certo belle sorprese. La Polizia locale era già al corrente della presenza della discarica abusiva, ma il territorio sul quale si trovano i rifiuti non è di competenza comunale. Bensì provinciale. Sono stati allertati i responsabili della Provincia oggi Città Metropolitana di Milano e la risposta in merito ad un loro eventuale intervento di bonifica è stata negativa. Motivo: mancano i fondi per intervenire.

Sembra incredibile, ma finché non ci sono soldi quei rifiuti sono destinati a rimanere dove sono. Con il rischio concreto che la discarica, già enorme, vada ad allargarsi a dismisura. E non è nemmeno il caso di aspettare l’intervento di qualche volontario animato dal senso civico. In mezzo ai rifiuti ci sono anche lastre di sospetto eternit amianto, quindi non è certo il caso di rischiare sulla propria salute. Il materiale deve essere raccolto da ditte specializzate e non da volontari improvvisati.

 

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