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Dall'archivio:

Di padre in figlio per non dimenticare. Con Dino Molho (nel cuore), Giorgio ed Enrico in via Diaz

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MAGENTA – “Alle ore 12.00 precise, con tutti i mezzi possibili e ovunque vi troviate, ognuno partecipi a far sì che il suono di una sirena d’allarme si diffonda il più possibile per richiamare tutti alla Memoria”. Una semplice e simbolica cerimonia, nel pieno rispetto delle disposizioni per il contenimento del rischio da Covid-19, senza pubblico ma alla presenza del Presidente di ANPI Magenta Domenico Cuzzocrea e di Giorgio Molho presso la stele dedicata ai Giusti in Via Diaz e a ricordo di Dino Molho, indimenticabile testimone della Shoah recentemente scomparso, che riuscì ad evitare la deportazione grazie l’aiuto di una famiglia di operai della ditta del padre, a Magenta. In una fredda e soleggiata mattinata il Sindaco Chiara Calati ha spiegato che “la voce del figlio prolunga la testimonianza del padre e la presenza del nipote Enrico indica la trasmissione e l’ulteriore testimonianza di valori come la pace, il bene, il ricordo. Memoria è dovere delle Istituzioni e della Comunità tutta verso le vittime della Shoah e delle persecuzioni razziali, verso noi stessi e verso le giovani generazioni che dobbiamo aiutare nella costruzione di un futuro migliore”. In chiusura un minuto di silenzio.

Il Giorno della Memoria a Magenta si è svolto così, anche se come già comunicato non ci sarà il Concerto della Memoria. Ssempre oggi sulla pagina Facebook della Biblioteca comunale Oriana Fallaci sono stati pubblicati diversi contributi, letture animate e consigli di lettura:   https://www.facebook.com/bibliotecacomunaleorianafallacimagenta

La lettura del Sindaco: https://www.facebook.com/simona.giordano.969/posts/10207684262382024

Tra le altre iniziative che si sono svolte in città, ANPI Magenta con il patrocinio comunale ha diffuso nelle scuole cittadine un opuscolo che raccoglie nomi e storie dei Giusti al fine di divulgarne la conoscenza anche nelle nuove generazioni. E nelle classi oggi la riflessione si trasformata in evidente emozione.

Era il 27 gennaio 1945 quando furono abbattuti i cancelli di Auschwitz e le truppe liberatrici entrarono nel Campo scoprendo e svelando al Mondo intero una delle più cupe pagine della storia dell’Umanità.

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