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Di corsa per salvare l’anguilla: la sfida del professor Mordenti

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MAGENTA – Correre per salvare l’anguilla.  Anni fa il Po e il Ticino erano pieni zeppi di anguille. Un pesce prelibato e apprezzato sulle tavole delle trattorie.  Oggi è quasi scomparso.  A Oliver Mordenti, ricercatore presso il corso di Laurea in Acquacoltura dell’università di Bologna, è venuta un’idea.  Correre per ben 650 chilometri lungo l’intera asta del Po per raccogliere fondi a favore della ricerca sull’anguilla.  Il professor Mordenti non è certo alle prime armi nel mondo della corsa. Anzi, la sua passione è proprio quella delle ultra maratone.

Dalla distanza classica dei 42 chilometri e 195 metri è passato alle corse lunghissime, molte nel deserto africano in condizioni climatiche ben più difficoltose di quelle che si troverà ad affrontare dal 24 maggio. Data in cui ha fissato la partenza dalla sorgente di Pian del Re fino a Pila del Po sul mare Adriatico. Il gruppo di ricerca del professor Mordenti è uno dei pochi al mondo ad avere messo a punto un protocollo in grado di riprodurre in cattività questo pesce.  In più collabora già da tempo con il Parco del Ticino,  in particolare per la riproduzione dello storione cobice.

“Dobbiamo cercare di capire l’alimentazione larvale in questa fase delicatissima della vita dell’anguilla – ha spiegato Mordenti–Dopo anni di ricerca la nostra equipe è riuscita ad ottenere centinaia di migliaia di uova da una sola femmina.  Le larve,  purtroppo,  sopravvivono solamente per una ventina di giorni in quanto non si è ancora trovata una alimentazione adeguata”.

 

Durante la presentazione dell’impresa, avvenuta questa mattina  nella sede del Parco del Ticino di Villa Castiglioni a Pontevecchio di Magenta, il professore e ultrarunner ha spiegato quali sono i due obiettivi di questa corsa lunga 650 chilometri.

Anzitutto, riuscire a garantire ai ragazzi dell’equipe una borsa di studio o un assegno di ricerca in modo che possano continuare nel loro lavoro in Italia,  visto che hanno già richieste dall’estero.  E poi realizzare un impianto ex novo per la sperimentazione dell’alimentazione larvale. I dati forniti da Mordente sono preoccupanti. 

La popolazione dell’Anguilla si è ridotta del 90 per cento negli ultimi 20 anni e, se parliamo di popolazione giovane,  la percentuale arriva al 99 per cento negli ultimi trenta anni.  Sono tanti i fattori che hanno contribuito al serio rischio di estinzione di un pesce che si riproduce una sola volta nella vita. Gli sbarramenti,  le dighe, le idrovore, le malattie,  l’inquinamento,  la cattura incontrollata e tanto altro.  Mordenti ha già un piano per completare i 650 chilometri che conta di chiudere in 8/9 giorni. Per i primi due giorni farà 4 maratone,  partendo all’alba.  Poi, seguirà l’argine.  Al seguito avrà un camper che gli servirà per riposare e rifocillarsi. 

 

 

Per sostenere l’impresa  è  possibile fare una donazione attraverso il ‘DONA ORA’ sul sito www.donazioni.unibo.it/?buonacausa=dimevet cliccando su ‘sostieni la ricerca del dipartimento di scienze mediche veterinarie – DIMEVET’.

 

Graziano Masperi

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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