ABBIATEGRASSO – I 400mila euro che il consigliere regionale ed ex sindaco di Magenta ha reperito per la ciclabile Abbiategrasso-Cassinetta, in aggiunta ai 100mila per la pista di Robecco verso la 526 e Magenta, suscitano l’attenzione della politica abbiatense.
Un attivismo che non passa inosservato nella città del Leone, dove l’assenza di politici locali nella istituzioni superiori si sente e parecchio (e viene fatto rimarcare).
E’ Domenico Finiguerra a cogliere (politicamente) la palla al balzo, parlando della vicenda legata alla Guardia Medica del Fornaroli, ma di fatto rilevando come la primazia politica di Magenta rispetto ad Abbiategrasso sia ormai sempre più evidente.
Un fatto legato ovviamente all’ospedale ma non solo. E Del Gobbo, che rispetto alla stragrande maggioranza degli attori politici in campo ha due marce in più, se ne sta in un angolo e sorride sornione.
Ma vediamo cosa scrive il capogruppo di Cambiamo Abbiategrasso.
“È bastato che un paio di sindaci del magentino alzassero la voce contro il trasferimento da Magenta ad Abbiategrasso della Guarda Medica per fermare subito tutto.
Immagino le telefonate di protesta e prontamente tutto è rientrato.
Ad Abbiategrasso invece ci possono chiudere tutto dalla sera alla mattina, mettono fuori un cartello stropicciato “rivolgersi a Magenta” e si taglia senza problemi Pronto Soccorso, ambulatori, reparti…
E se qualcuno si permette di protestare e portare in consiglio comunale mozioni che chiedono gesti eclatanti per fermare la deriva viene tacciato di disfattismo dalla maggioranza Nai Albetti Lovati Tagliabue Lega Forza Italia.
Mi domando cosa aspettino a sostituire la segnaletica all’ingresso di Abbiategrasso: cancellare Città e scrivere frazione di Magenta”.
