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domenica, Marzo 26, 2023
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Del Gobbo e il referendum: il vero problema è la qualità di chi governa, non il numero dei parlamentari

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RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO – Al referendum sul taglio dei Parlamentari del 20 e 21 settembre, voterò NO. Sono ben 10 le buone ragioni che mi spingono a farlo, sintetizzate nella scheda qui sotto. L’ho detto e lo ribadisco: il problema della politica non sono le poltrone, ma come si usa la responsabilità che gli eletti raccolgono dopo il voto. Un taglio lineare del numero dei parlamentari è un’operazione demagogica oltre che dannosa per la rappresentanza e per la democrazia. Chi parla di “riforma” dice una bugia. È una sforbiciata che non tocca le funzioni delle due camere elettive e i regolamenti che ne dettano il lavoro.

Meno che mai, questa riduzione, abbatte i costi della politica in modo così significativo come si vuol far credere. Anzi. Di per sé è già assurdo che si consideri un “problema” il fatto che la politica costi. In ogni grande paese europeo la democrazia è uno spazio che si popola (o dovrebbe) di uomini seri, preparati, scrupolosi, con un alto senso di responsabilità. Le risorse che si destinano a mantenerla in salute sono considerate un investimento, non uno spreco.

Far crescere la qualità, in politica, significa ripensare i meccanismi di selezione interna ai partiti, ripensare i criteri con cui si sceglie questa o quella persona. Ma nemmeno un meccanismo perfetto sarà in grado di portare un cambiamento vero. Il cambiamento passa dalle persone. E le persone si formano a partire da ciò che “guardano”, da ciò a cui tengono, dalla cultura e dagli ideali a cui si abbeverano.

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