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Deflusso ecologico: una moratoria dell’Unione Europea per scongiurare il rischio ambientale

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

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TERRITORIO – Dal prossimo 1 gennaio 2022 entrerà in vigore la normativa europea sul Deflusso Ecologico (DE), che andrà a sostituire l’attuale Deflusso Minimo Vitale (DMW). Il DE presuppone un maggiore rilascio di portata nei corsi d’acqua con una sensibile riduzione degli apporti destinati al comparto agricolo e una scarsa considerazione delle importanti funzioni che i reticoli irrigui, gestiti dai Consorzi di bonifica, svolgono sul territorio anche in chiave ambientale. Alla luce dei criteri di definizione del DE e dei cosiddetti fattori correttivi, si prevede che la quantità di acqua che dovrà essere assicurata per la sopravvivenza degli ecosistemi acquatici possa aumentare sino alla soglia del 20%, il doppio dell’attuale. Si teme a ragione che in taluni territori questo incremento possa compromettere la regolarità delle forniture irrigue, provocando un calo della produttività nel comparto agricolo. L’ANBI, l’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue, recentemente audita anche in Commissione Agricoltura del Senato, sostiene a nome di tutti i  propri associati la proposta di dare incarico all’ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, di redigere alcune osservazioni da presentare in sede comunitaria. L’obiettivo è quello di riuscire a modificare la normativa europea sul Deflusso Ecologico in considerazione del beneficio ambientale derivante dalla ricarica delle falde grazie alle acque irrigue.

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