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Deborah Serracchiani a Magenta per Marco Invernizzi

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Il presidente del Friuli ed esponente di punta del Pd in piazza Formenti

 

MAGENTA – Incontro elettorale ‘sotto le stelle’ per il Pd e Marco Invernizzi, che all’aperto di piazza Formenti hanno incontrato Debora Serracchiani, classe 1970, già eurodeputato e presidente del Friuli dal 2013.

Dopo il saluto del segratario magentino Dem, Fabio Longo, i moderatori Paolo Bovio e Federico Sarri hanno cominciato a chiedere alla Serracchiani ed Invernizzi una breve cronistoria del loro impegno politico.

Consigliere zonale a Udine, quindi consigliere provinciale, eurodeputato e dal 2013 presidente della Regione Friuli, già vicesegretario del Pd e attualmente in segreteria: questo il cursus honorum della 46enne leader democratica.

Marco Invernizzi ha ricordato di quando gli fu chiesta la disponibilità a candidarsi da parte di alcuni giovani, la corsa elettorale, la vittoria e i cinque anni vissuti ‘a modo suo’, ossia cercandosi di aprire alla città senza escludere. Ha poi continuato parlando dell’esigenza di modernizzare, ribadendo la necessità di una cultura che faccia da pungolo alla politica, cambiando paradigma rispetto a metodi invalsi per anni.

Per la Serracchiani, in politica ho cercato di portare coraggio ed incoscienza. Abbiamo fatto la riforma della Sanità, soppresso le Province, spinto i Comuni ad aggregarsi, facendo insomma una politica che serve, disancorata dal consenso. Abbiamo cercato di finanziare contenitori di grande innovazione, collaborando con aziende come Cisco o digitalizzando il porto di Trieste. Il tentativo è stato anche quello di rispondere alle domande di università ed imprese. 

Magenta  è una città di 24mila abitanti, non certo una metropoli, ma pensiamo di avere grande idee per il futuro, ha continuato Invernizzi, cercando di creare valore ed economia attorno alla cultura, rendendo la città capace di attrarre. Le contestate serate di filosofia ci hanno aperto molte porte, arrivando al Museo della Scienza. E dopo è arrivata l’Umanitaria. E ancora il gruppo Civitas Vitae. Porteremo poi a Magenta la prima facoltà di studio dei linguaggi tecnologici. Per realizzare questi obiettivi, certo, ci sono stati dei contrasti, ma una politica che vive di presente e non di futuro è misera. E’ senza orizzonte. 

Arrivo da una esperienza politica davvero dura, ha chiosato poi la Serracchiani, passando dalla teoria ai territori. I politici dovrebbero farlo più spesso, non basta essere cultore della materia. In campo sanitario abbiamo fatto una riforma vera, adattandoci alle nuove esigenze. 

I moderatori hanno poi chiesto di descrivere un momento topico della loro esperienza amministrativa: per Invernizzi quando un elettore, dopo la vittoria del 2013, una persona mi disse ‘ho poco da darle, ma 10 euro per sostenerla’, poi quando venne una intera famiglia senza lavoro e in condizioni difficili, e pur senza risolvere del tutto i loro problemi ho letto nei loro occhi la dignità perduta. E mi dissero grazie per averli ascoltati. 

Per la Serracchiani ci sono stati diversi momenti, belli e meno belli. Quando una multinazionale straniera che voleva dislocare rimase da noi, quando riuscii ad approvare un  nuovo Piano del traffico dopo anni. Altri sono stati duri, come la morte di Giulio Regeni, che era un ragazzo friulano. Quei momenti, quando torna una salma e incontri i familiari, sono davvero intensi.  Un altro grande, stringente problema della politica è la burocrazia. Soffocante, a volte.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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