In una delle tante esilaranti dirette Facebook, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, aveva letteralmente preso in giro Briatore per aver contratto una prostatite ai polmoni.
Non esiste nessuna prostatite ai polmoni nei libri di medicina, il suo era solo un modo di ironizzare sulla giustificazione data da Briatore per il suo ricovero in ospedale.
Sappiamo che il famoso imprenditore è in cura per quella patologia da anni, ma non se fosse davvero quello il motivo dell’ultimo ricovero.
Fatto sta che Briatore aveva comunque contratto il Covid e questo ha scatenato la vena comica del presidente sceriffo.
Questo accadeva due mesi fa, quando il virus non mordeva più e la situazione sembrava si fosse stabilizzata.
Oggi la situazione è mutata e la Campania, secondo alcune stime, è la regione che si trova più in difficoltà nella gestione della cosiddetta seconda ondata.
De Luca, in una delle sue consuete dirette, quelle in cui non si riesce più a capire se è lui a parlare oppure Crozza, ha sbottato contro l’americanata di Halloween e paventato nuove misure drastiche e chiusure per mettere in sicurezza il territorio.
Briatore, recentemente intervistato da Del Debbio durante un servizio sulla Campania, si è preso la rivincita perculando De Luca sul fatto che, nonostante tutte le sue invettive che gli sono valse una riconferma a furor di popolo, si è dimostrato un incapace perché la sua regione sarebbe quella messa peggio e dovrebbe preoccuparsi di come sono messi gli ospedali e i piccoli imprenditori già fortemente provati dal primo lockdown.
La partita è sull’1-1, ma non credo sia finita.
Perché ho ripercorso questo duello a tappe?
Dove voglio arrivare?
Recentemente, ho letto un interessante articolo su un quotidiano online in cui si parla dei politici che più hanno tratto vantaggi elettorali dalla gestione mediatica dell’emergenza.
Nell’articolo si pone un dubbio: non è che gli stessi che hanno sfruttato (giustamente dal punto di vista della propaganda) l’emergenza per aumentare in maniera vertiginosa i loro consensi potrebbero venire danneggiati dal ritorno della stessa?
I cittadini, d’altronde, potrebbero percepire come parolai inconcludenti coloro che non sono stati capaci in questi mesi di programmare delle soluzioni per evitare altre poco tollerate restrizioni personali e lavorative.
De Luca potrebbe vedere eroso in poco tempo il suo alto consenso?
Potrebbe accadere.
Non solo a lui, anche a tutti gli altri che si sentono pervasi da delirio di onnipotenza.
Presidenti di regione, sindaci e così via.
Non cito il governo in quanto già bersaglio prediletto della popolazione.
L’esuberanza di De Luca è stata un acceleratore in positivo e potrebbe esserlo anche in negativo.
Un più cauto e mediaticamente scaltro Zaia è meno esposto a questo rischio.
Attenzione: ho detto meno esposto, non totalmente immune.
Qualunque sia il soggetto, comunque, abbiamo davanti esponenti politici che sono in controllo quasi totale dei media locali e con buone entrate in quelli nazionali.
Oggi.
Domani non è detto sia ancora così, le cose cambiano molto in fretta.
Per questo ritengo necessario, a qualsiasi livello (dal consigliere/professionista in su), costruirsi un proprio ‘mondo’ in cui essere il Re o la Regina.
La creazione di un proprio impero mediatico mediante la realizzazione di un ecosistema digitale (che poi deve integrarsi col tradizionale) è fondamentale per non trovarsi da un giorno all’altro senza copertura mediatica.
Se il media sei tu, sei meno dipendente da quelli di terze parti che non possiedi e non controlli.
Sei meno dipendente da tv, radio, giornali, social e via dicendo.
di Matteo Spigolon – Fabbrica Politica