ARONA I carabinieri hanno individuato i 4 che facevano parte della banda di rapinatori professionisti venuti in trasferta dalla Lituania alla sponda piemontese del Lago Maggiore, per compiere un colpo da 150 mila euro e ripartire subito senza lasciar tracce.
Ne hanno arrestati due. La banda potrebbe aver colpito anche in altre nazioni. Un’operazione internazionale denominata “Bora”, dal nome della vettura Volkswagen usata dai 4 per spostarsi in Europa e lasciare meno tracce possibili. La rapina era avvenuta il 24 novembre dell’anno scorso ai danni di una gioielleria nel centro di Arona e – come hanno spiegato i Carabinieri di Novara – “si era caratterizzata per la particolare rapidità di esecuzione, 1 minuto e 28 secondi”. Entrati nella gioielleria, con volto coperto da mascherina chirurgica, mentre uno dei tre minacciava con una pistola i proprietari e la dipendente, gli altri due, facevano razzia di 18 orologi di valore, tra cui Rolex, IWC e Tudor e diversi preziosi in oro. Come ripreso dalle videocamere di sorveglianza, una volta usciti dal negozio, i tre hanno consegnato la borsa, con il bottino e le armi, a un quarto uomo che li aspettava e che si è allontanato in sella a una bici nella direzione opposta rispetto alla via di fuga dei complici, rischiando anche di essere investito da un furgoncino. Durante le indagini, coordinate dalla Procura di Verbania, i Carabinieri hanno appurato che la rapina aveva seguito un copione ormai collaudato. Due dei rapinatori di 21 e 31 anni, arrestati dalla Polizia lituana, sono stati estradati in Italia, gli altri due sono stati individuati. Le indagini potrebbero sviluppi nei prossimi giorni con anche l’identificazione di un probabile basista.