DAIRAGO – Nel passato fu simbolo di speranza. E, a tutt’oggi, lo resta. La candela accesa davanti alla Madonna del Santuario di Dairago vide i volti tristi e le lacrime di persone che pregavano “durante tutta la seconda guerra mondiale – ha scritto in una nota il parroco della chiesa di San Genesio don Giuseppe Alloisio – affinché i soldati tornassero vivi a casa”.
Oggi non si parla più di Seconda guerra mondiale ma di un dramma che sta colpendo la popolazione dell’Ucraina per mano della Russia di Vladimir Putin. E, dice don Giuseppe, quella candela resta accesa per la speranza che il paese ora martoriato possa tornare ad assaporare la libertà. “Abbiamo ritrovato il candelabro di allora – spiega il sacerdote dairaghese – questa candela rimarrà accesa tutti i giorni, ogni persona che entra in Santuario è invitata ad avvicinarsi a questa candela , pregare per la pace in Ucraina e in tutte le parti del mondo dove la pace non c’è”. Ucraina, quindi, ma non soltanto. La mente e il cuore potrebbero essere rivolti a esempio a realtà dove la pace ha ancora una voce molto flebile come Afghanistan e Yemen.
Cristiano Comelli