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Dairago, tensione sindaco-opposizione su campo sportivo e associazioni

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DAIRAGO – Ancora una volta la temperatura del dibattito è salita. Massimiliano Rampazzo (“Insieme per Dairago”) attacca e Paola Rolfi (sindaco) risponde. Il terreno di scontro, stavolta, è stato duplice: futuro del campo sportivo di via Carducci e casa delle associazioni. Sul primo Rampazzo ha fatto osservare come “in più occasioni la minoranza di questo consiglio ha chiesto la convocazione di un tavolo di lavoro per discutere del futuro del centro sportivo Carducci per la scadenza delle convenzioni per il centro sportivo e sindaco e amministrazione hanno risposto negativamente; poi abbiamo constatato come, essendo le convenzioni in scadenza, con atto unilaterale, la giunta abbia deciso di prorogarle con un affidamento diretto che, voglio ricordarlo, per legge è vietato”. Dura la conclusione del consigliere dairaghese secondo il quale ” questo tipo di condotta rischia di far morire una tradizione che dura da oltre cento anni”. Rolfi, dal canto suo, ha risposto con altrettanta determinazione: “le proroghe hanno carattere tecnico – ha sostenuto – e sono state adottate per permettere l’avvio delle procedure tecniche per l’affidamento dell’impianto a un unico gestore; quindi in tale ottica si è deciso di unificare le proroghe”.
Non meno morbidi i toni riguardo al tema della “Casa delle associazioni” : “abbiamo chiesto di dare ad alcuni gruppi e associazioni uno spazio in questa “Casa delle associazioni” ma non ce lo avete concesso perchè avete detto che bisogna essere concessionari della casa; all’interno di questo spazio c’erano Psi, Anpi, Combattenti e Reduci e gruppi politici , lo statuto prevede che il comune conceda spazi per queste forme di aggregazione”. Rolfi, dal canto suo, ha rilevato che per quanto concerne la “Casa”, bene confiscato alla mafia, occorre procedere con attenta valutazione: ” ci siamo assunti l’impegno di capire se tali associazioni possano essere destinatarie di uno spazio in un bene confiscato – ha detto – abbiamo verificato poi altre destinazioni più consone, le associazioni hanno sempre avuto i loro spazi pubblici per poter svolgere le loro manifestazioni, per i gruppi politici si parla di spazi idonei, ma anche voi siete consapevoli che al momento non ve ne sono”.
Cristiano Comelli

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