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+++Da Magenta a New York, il sogno di Matteo Belletta-talento autodidatta- è diventato realtà: la sua vita (di successo) nella Grande Mela

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MAGENTA – NEW YORK Tutti hanno (anzi, abbiamo) un sogno. C’è solo un confine, labile in apparenza, tra chi lo culla (una vita, oppure meno) e chi lo realizza.  Scoprirete da questa intervista che non c’è solo Piero Armenti, il giornalista originario di Salerno e inventore del Mio Viaggio a New York, ad aver trovato la fortuna nella più iconica delle città americane. Anche la città di Magenta può vantare il grande successo di un ragazzo ‘100% made in Magenta’: non ha nemmeno 30 anni, è partito con un sogno nella valigia ed oggi è un film maker di successo, che lavora con alcune delle più grandi dive del mondo (Scarlett Johansson, Naomi Campbell): si chiama Matteo Belletta, è un ex alunno del Liceo Bramante. E noi lo abbiamo intervistato per ‘raccontarvelo’.
Dopo una lunga e dura gavetta, oggi Matteo è un filmmaker da ormai 5 anni, mentre da uno lavora per GOODCOMPANY a New York come video editor e colorist.

Vive a Brooklyn e nella sua vita professionale è come detto filmmaker, direttore della fotografia, montatore e colorist.  Goodcompany è una iconica, straordinariamente avanzata
compagnia di produzione con base a NY e ufficio e produzione a Los Angeles.
Goodcompany lavora con alcuni tra i più grandi artisti del mondo come Beyonce, Kanye West, Tom Ford, Cadillac. Basta viaggiare sul loro sito per rendersi conto del livello di eccellenza del team per cui Matteo lavora: https://www.goodco.tv/
Alcuni degli ultimi lavori a cui Matteo ha partecipato come colorist (il colorista, tradotto in italiano, è il tecnico del colore che interviene sulle immagini in fase di post-produzione, facendo assumere al girato montato un aspetto compatto, coerente e lineare) sono i seguenti:
  • “the outset” con Scarlet Johansson
  • Spotify, spotlight per Romeo santos
  • Harlequin romance
  • White Castle con Fat Joe
  • Florida’s natural 
  • Un film con James Ivory
Oltre a questi, ha lavorato su svariati progetti e documentari indipendenti, ha scritto e diretto un suo cortometraggio che ha circuitato su svariati film festival in America.
Sta cercando di girarne altri due scritti da lui. E come ciliegina sulla torta.. si definisce self-thought, ossia uno che ha imparato tutto da solo.. Eccovi la sua storia. 

 

DESCRIVITI (età, passioni, hobby):

 Ho 29 anni.. e tante passioni. Ovviamente cinema al primo posto , ma direi che l’arte in generale è la mia passione più grande. Seconda passione/hobby sarebbe viaggiare, specialmente dove c’e molta natura, di qualsiasi tipo, anche se purtroppo non sono riuscito a farlo molto e quanto vorrei,  recentemente.

 

SCUOLA:

Sono stato studente del Liceo bramante diMagenta.. e poi basta. Per il resto è stato  tutto un self-thought  tramite video su YouTube, Masterclass e collaborazioni con altri filmmaker molto più bravi ed esperti di me. La migliore scuola che abbia mai avuto direi che sono stati gli svariati fallimenti, e ne ho avuti tanti grazie al cielo. In questo campo vale il Vecchio adagio:  più sbagli e più impari.

 I TUOI RICORDI DI MAGENTA:

Di Magenta ho solo ricordi positivi anche se allora, probabilmente, non erano tutto rose e fiori. Anche la scuola, di cui  non sono mai stato un grande fan:  peró, ripensandoci tutti questi anni dopo, devo confessare che mi manca. Professori,  compagni e soprattutto l’assenza di un senso costante di competizione che qui in Usa purtroppo è giornaliero. Mi ricordo gli allenamenti di calcio e le partite la domenica, vedere tutti i compagni di squadra, allenarsi insieme, soprattutto quando pioveva, buttarci nel fango senza una preoccupazione. E soprattutto i ricordi più belli, ovviamente, gli amici. Gli anni che ho passato a Magenta sono decisamente stati i più felici e i più spensierati di sempre. Gli amici mancheranno sempre perché il senso di amicizia, come lo si trova a casa, non esiste da nessun’altra parte. O almeno, io non l’ho ancora trovato. 

 

QUANO DECIDI DI ANDARE IN AMERICA E PERCHE’:

Ho deciso di trasferirmi in America nel 2015 dopo aver vissuto in Australia per un anno e a Londra per 7 mesi. Il motivo in realtà è molto semplice, ho sempre cercato il posto giusto per poter coltivare la mia passione per il cinema a livello professionale. Quella è sempre stata la mia vera motivazione. New York è il primo posto dove mi è sembrato che la professione di filmmaker potesse essere una possibilità concreta, quindi ho deciso di fermarmi qui. In America, per quello che vedo io, è possibile investire il proprio futuro in qualsiasi sogno che ciascuno ha, Basta solo essere pronti a scommettere tutto, e su tutto…

PRIMO IMPATTO CON GLI USA:

Gli USA in realtà non li conosco benissimo; conosco la mentalità delle grande città, che come dicono tutti è completamente diversa dal resto dell’America. Per quello che ho visto io finora, New York è decisamente una città difficile. A livello monetario, a livello di comunità e a soprattutto per la competizione che c’è; allo stesso tempo la città offre talmente tante opzioni che è difficile resistere. A New York tutto è possibile, nel bene e nel male. Un vantaggio che non smetterò mai di sottovalutare è la diversità. New York è piena zeppa di persone che vengono da tutto il mondo, il che comporta una quantità di differenze pazzesca. Il che vuol dire che sei costantemente immerso in culture diverse e soprattutto modalità di pensiero radicalmente differenti, il che non smetterà mai di affascinarmi.

 

COME COMINCIA LA TUA ATIVITA’ IN USA E LA TUA COLLABORAZIONE CON MONDI COSì PRESTIGIOSI

Ho iniziato ovviamente con progetti indipendenti piccolissimi. Ho conosciuto persone che mi hanno invitato su set molto piccolo, solo per farmi un favore. Il primo lavoro è stato quello di boom operator per una mini web-serie che un mio amico stava girando all’epoca. Ho iniziato a studiare come funzionassero le varie telecamere,  poi con il tempo ho approfondito sempre di più, cercando di capire come e quando usare diversi tipi di telecamera per diversi tipi di riprese. Successivamente ho iniziato a studiare le lenti, un campo veramente affascinante, cercando sempre di capire le varie differenze e come selezionare il tipo di lente in base al tipo di shot che voglio creare. Ho sempre pensato che più imparavo a livello tecnico più forte sarei stato sul set, quando inevitabilmente bisogna prendere decisioni, semplici o difficili che siano. Qui il livello di conoscenza tecnica medio, tra amici e colleghi e in genere chiunque in questo campo in America, è decisamente molto alto. Più conoscenza hai, più hai possibilità di essere assunto. Ovviamente l’altra area che ha molta importanza sono la tua visione e il tuo stile. È essenziale cercare sempre di espandere la propria visione e creare qualcosa di originale. Qualsiasi lavoro che fai finisce eventualmente nel tuo portfolio e quando arriva il momento di collaborare con altri artisti, l’ultima cosa che vuoi è che vedano che non hai nessun pezzo originale.

 

Ad ogni modo, telecamere e lenti per quanto importanti siano non sono tutto. Ho studiato per anni le luci. Tutto quello che vedi sullo schermo è possibile solo grazie a come la scena è illuminata. Saper illuminare uno shot è decisamente fondamentale. Dopo qualche anno sono poi passato al montaggio e in fine alla color correction, che personalmente credo sia uno dei ruoli più complicati e più sodisfacenti che abbia mai svolto fino ad ora. La color è uno degli ultimi step per qualsiasi video o film e a mio parere uno dei passi più importanti che ci siano. Creare il look di tutto il film o video è decisamente uno degli aspetti più creativi che abbia mai avuto la possibilità di realizzare,

Dopo aver acquisito abbastanza conoscenze tecniche e dopo aver lavorato su molti progetti indipendenti,  sono entrato nel radar di compagnie più grosse, fino a che sono arrivato ad essere assunto da GoodCompany che lavora a livello quotidiano con compagnie mondiali e progetti molto più grossi. Alcuni dei progetti a cui ho lavorato di recente sono colorist per “The Outset” con Scarlet Johansson, colorist per “Spotify” con Romeo Santos. Con il team di montatori qui a Goodcompany ho lavorato su progetti come Isamaya, Sam Edelman, con Naomi Campbell e altri.

Indipendentemente alcuni dei progetti a cui ho lavorato di recente come colorist sono White Castle con Fat Joe, Florida’s Natural, Harlequin romance e svariati documentari come David Alan e il recente pezzo su NFT NOW con Cath Simard.

IL MOMENTO PIU’ DIFFICILE E IL PIU’ BELLO

Non ho un momento più difficile che ricordi, ma direi  ogni volta che voglio girare una storia ‘mia’. Quello è sempre il passo più difficile, trovare una storia che voglio girare e metterla insieme è davvero complicato. Ma come dice il detto, no risks no rewards.

Uno dei momenti più belli l’ho avuto di recente quando al lavoro mi hanno chiesto di fare la color correction per “The Outset” con Scarlet Johansson. Appena mi hanno dato il footage e ho visto il calibro di riprese, ero al settimo celo. E riuscire a toccare il RAW Footage con una delle star più grosse al mondo è stata un’ esperienza davvero eccezionale.

 

COME TI TROVI DOPO ANNI IN AMERICA

Tutto sommato bene, mi mancano certamente alcune amicizie, perché qui, come dicevo, non esiste il senso di amicizia che abbiamo in Italia, con il gruppo di amici che si vedono ogni due o  tre  giorni. Ma a parte quello non mi posso lamentare, di  lavoro ne ho davvero tanto, i soldi non mancano, le conoscenze sono  sempre dietro l’angolo.

UNA TUA GIORNATA TIPO A NY

Giornata tipo: metro, entro al lavoro, vado per un caffè con i colleghi, qualche nuovo lavoro entra, inizio a montare per un paio d’ore, pausa pranzo, partita a scacchi con i colleghi, poi o continuo a montare o devo finire qualche lavoro vecchio, cerco sempre di scrivere per qualche film mio personale, poi continuo o a montare o a fare la color per qualche altro progetto. Quando ho finito di lavorare, verso le 6, magari vado per qualche aperitivo con amici o con la fidanzata, altrimenti torno a casa, palestra, cena, poi o continuo a lavorare su progetti personali che ho, oppure vado a guardare un film. 

INFINE.. TORNERAI IN ITALIA O A MAGENTA?

Prima o poi tornerò di sicuro, non so ancora quando. Probabilmente quando vedrò che ho esaurito tutto quello che volevo fare qui. 

Noi ti aspettiamo, Matteo. Per adesso… in bocca al lupo, have a good life in NY!

Fabrizio Provera

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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