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Croce Azzurra Buscate, soccorritori: essere in prima linea durante il covid e non tirarsi mai indietro

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BUSCATE Questo 2020 è sicuramente uno degli anni più critici per la Croce Azzurra di Buscate. Anzi, il più critico in assoluto. In passato il problema principale era far fronte alle criticità economiche, ma quest’anno le difficoltà si sono amplificate perché hanno toccato la salute. Quella di tutti, anche degli stessi soccorritori. Il covid che, nella prima ondata della pandemia, ha risparmiato volontari e dipendenti, in questa seconda fase ha colpito in maniera crudele. I dati parlano di 15 volontari in quarantena (non tutti sono positivi) e tre positività tra i dipendenti. Se a questi si aggiunge un’alta persona in malattia è chiaro che affrontare la pesante mole di lavoro per l’emergenza e urgenza diventa davvero problematico. Ma alla Croce Azzurra di Buscate, come in tante altre realtà di volontariato, in situazioni di stress emerge il meglio.

Non solo nessuno si è tirato indietro, ma le forze si sono moltiplicate. Dalle 8 alle 20 è stata aggiunta un’ulteriore ambulanza mista, formata da dipendenti e soccorritori. Ed è stato assunto un altro dipendente. “Inoltre – aggiunge Raffaella Marzocca, la presidente di Croce Azzura Buscate – abbiamo ricevuto sostegno da altre associazioni anche molto distanti da noi che ci hanno inviato soccorritori. Dalla Cva di Angera alla Croce Verde Baggio all’associazione di Casalpusterlengo”. Le difficoltà sono state e sono tuttora, anche se in misura leggermente inferiore rispetto a tre settimane fa, enormi. “E’ stata data poca rilevanza al fatto che, spesso, un servizio durava diverse ore – sottolinea Laura – con pazienti che, dalla nostra zona, venivano inviati a Bergamo o Brescia”. Fondamentale sarebbe disporre di un protocollo di aiuto a livello regionale, cosa che manca al momento. E poi c’è l’aspetto psicologico. Fortunatamente i casi di positività alla Croce Azzurra (tutti esterni alla sede dove non c’è stato alcun focolaio) riguardano persone che stanno bene. Raffaella e Laura assicurano che, per loro, stare in quarantena è ancor più devastante.

“Farebbero l’impossibile per tornare in servizio in un momento di grande bisogno», dicono. C’è anche l’aspetto della vicinanza della popolazione da sottolineare. Per questa seconda ondata non sono state organizzate raccolte fondi, ma le attività in corso stanno raccogliendo il consenso sperato. Dal Tigros, il supermercato che ha individuato nella Croce Azzurra l’associazione alla quale devolvere il doppio dei soldi che i clienti doneranno fino al 9 dicembre. Ai regali di Natale. «Non siamo eroi, questo termine non ci piace – concludono – ma vorremmo che la gente, con questa emergenza che ha colpito tutti., capisse che noi ci siamo. E che il nostro servizio è indispensabile per tutti”.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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