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‘+Crisanti e il consueto ottimismo: ‘Riaprire a Natale? Scherziamo?’. Pregliasco: aspettiamo l’influenza per la fine dell’anno

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MILANO – “Noi stiamo imponendo un sacrificio importante agli italiani, stiamo accettando anche un sacrificio sociale, perché 500 morti al giorno sono un sacrificio sociale ed emotivo grandissimo e dietro ogni morto c’è un episodio di sofferenza grave. E poi che facciamo, riapriamo tutto a Natale, per poi fare tutto il casino, e scusate la parola, che abbiamo fatto in Sardegna questa estate e ricominciare da capo? Questo è moralmente inaccettabile. Lo dico sinceramente”. E’ il monito lanciato dal virologo Andrea Crisanti, intervenuto oggi ad ‘Agorà’ su Rai3.

      “E’ vero – incalza il professore dell’università di Padova – ci sono sicuramente delle sofferenze di carattere economico, ma stiamo facendo pagare anche un prezzo sociale ed emotivo immenso a tantissime famiglie. Sono morte 9mila persone da quando è iniziata la seconda ondata, non ce lo dobbiamo dimenticare”.
“In alcune regioni, come la mia Lombardia, la campagna vaccinale contro l’influenza è partita un po’ in ritardo. Spero si arrivi al 75% di copertura in tempo, considerato che l’influenza la aspettiamo in Italia da Natale in poi”. Parola, questa volta, del virologo dell’Università degli Studi di Milano Fabrizio Pregliasco, che da anni monitora l’andamento della stagione influenzale in Italia. “Speriamo che anche in Italia si confermi una stagione benevola, come quella vista in Australia, magari complici le misure contro il Coronavirus”, aggiunge l’esperto parlando all’Adnkronos Salute.
      Le misure adottate contro Covid-19, infatti, “mascherine, distanza e igiene delle mani, sono utili anche contro la diffusione di altri virus, inclusi quelli influenzali”, ricorda il virologo.

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