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Covid & varianti: per i pediatri serve vaccinazione di massa anche dei bimbi (6-11 anni)

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MILANO – Solo vaccinando massicciamente la popolazione pediatrica sarà possibile evitare la comparsa di nuove varianti di Sars-CoV-2. Inoltre, se è vero che le complicanze mediche del virus finora non hanno colpito pesantemente la categoria degli under 16, la trasmissibilità tra i minori e gli effetti indiretti seguiti alla chiusura delle scuole potranno essere contenuti solo vaccinandoli. Susanna Esposito, presidente di Waidid (Associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici), durante il meeting della Società europea di infettivologia pediatrica (Espid) spiega così l’importanza di un vaccino anti-Covid per bimbi e adolescenti. Dal congresso gli esperti lanciano un appello affinché già dall’estate possano partire le vaccinazioni dei giovanissimi.

 

“Se è vero che in Europa Covid-19 non ha causato alcun eccesso di mortalità tra i bambini, e che il ruolo dei minori nella trasmissione del virus si è rilevato modesto – afferma Esposito, che a Parma è ordinario presso il Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’università e direttore della Clinica pediatrica dell’ospedale dei bambini ‘Pietro Barilla’ – il loro coinvolgimento nella campagna vaccinale è ora essenziale non solo per la protezione individuale, ma soprattutto per limitare la circolazione del virus. Inoltre, gli effetti indiretti della pandemia sulla salute dei più giovani sono stati drammatici, per le gravi conseguenze psicologiche e le dipendenze che molti di loro hanno sviluppato”.

“Gli studi sul vaccino nei bambini sono partiti più tardi rispetto a quelli sugli adulti – ricorda la specialista – e per questo solo di recente vi è stata l’approvazione della vaccinazione contro Covid-19 a partire dai 12 anni di età”, autorizzata in Usa e Canada e attesa il 28 maggio in Ue, “e stiamo attendendo i dati sull’efficacia e la sicurezza dei vaccini nella fascia di età 6 mesi-11 anni. Sebbene siano considerati a basso rischio di sviluppare forme gravi di Covid-19 – ribadisce Esposito – anche bambini e adolescenti possono trasmettere il virus e contribuire alla diffusione del contagio.
Grazie alle vaccinazioni degli adolescenti e, a seguire, dei bambini più piccoli, sarà inoltre possibile evitare che i nostri ragazzi non vadano a scuola, con tutti i vantaggi psico-affettivi, educativo-formativi e di inclusione sociale delle lezioni in presenza”.

 

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