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Covid, l’altra campana. Sentite Zangrillo: il 65% dei malati al PS dimessi entro nove ore

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MILANO –  “C’è un dato ed è quello più importante: il 65% delle persone che si presentano nei nostri pronto soccorso vengono dimesse entro le 9 ore. Forse la mia età non più ‘verde’ mi permette di avere una visione un po’ più d’insieme, e quindi di cercare di raccontare la verità senza eccedere né nell’ottimismo né nel catastrofismo. La realtà che osservo è quella di una situazione ben gestita dalle Regioni di riferimento, in cui si sarebbe potuto fare meglio e di più sul territorio”. Ne è convinto Alberto Zangrillo, primario di anestesia e rianimazione dell’ospedale San Raffaele di Milano e prorettore dell’università Vita-Salute, intervenuto a ‘L’aria che tira’ su La7.

“Tutto questo – spiega – tenendo conto del fatto che c’è invece un sistema intraospedaliero organizzato secondo degli step gravità, per cui noi andiamo a prenderci cura del malato con sintomatologia lieve, media, grave. E fortunatamente quello che osserviamo è che coloro che hanno bisogno di cure intensive sono una netta minoranza che non è paragonabile” alla prima ondata di marzo-aprile. “Con questo non dico che non ci siano malati in terapia intensiva e che non vi saranno, però quella curva esponenziale che terrorizza per il momento non c’è”.

“Noi – conclude – dobbiamo veramente cercare di dare una parola non di ottimismo, ma di seria responsabilità, per confermare a chi ci ascolta che questa è una patologia che, quando conclamata clinicamente, può essere tempestivamente curata a domicilio e che vi è una popolazione molto ben identificata, che sono i grandi anziani portatori di co-patologie, che vanno protetti. Da chi? Dai loro nipoti, dai loro figli”.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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