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Covid: in Lombardia obiettivo per il 18 luglio per chiudere la campagna di massa

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MILANO  – Ci sono molte variabili, ma il “modello israeliano” impostato da Guido Bertolaso per la campagna vaccinale in Lombardia porta al 18 luglio la data-obiettivo per dare almeno una dose a tutti i lombardi che ne faranno richiesta. La condizione è che arrivino tutti i vaccini previsti dal Governo e che i centri vaccinali massivi scelti siano in grado, come minimo, di somministrare 144mila dosi al giorno. Per adesso, ci sono ancora gli over 80 da finire e che saranno conclusi – almeno con una prima dose – l’11 aprile. “A oggi siamo al 63% degli over 80”, ha sottolineato il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, in conferenza stampa.

GUIDO BERTOLASO
GUIDO BERTOLASO MEDICO

Dal giorno seguente, 12 aprile, si partirà con i lombardi della classe 75-79 anni, circa 449mila cittadini. La grande novità è l’attivazione del portale di Poste, che dovrebbe superare definitivamente i problemi informatici di Aria: attivo da domani alle 8 di mattina, consentirà subito ai 75-79enni di prenotarsi. Per loro, si cercherà di chiudere il 27 aprile. Nel frattempo, però, anche altre categorie potranno iniziare a prenotarsi. La scaletta della Regione prevede che i 70-74enni, circa 546mila persone, possano accedere alla prenotazione dal 15 aprile. Nella migliore delle ipotesi, potrebbero essere vaccinati dal 27 aprile e finire, sempre con una dose, l’8 maggio.

I 60-69enni, che sono 1,18 milioni, inizieranno con il sistema ‘a regime’ ma potranno prenotarsi già dal 22 aprile. A loro i vaccini potrebbero essere somministrati a partire dal 9 maggio per finire, nella migliore delle ipotesi, il 18 maggio. Questa fase della campagna di massa potrà contare su circa 65mila dosi al giorno e 210 centri vaccinali attivi. A inizio maggio, quando ci saranno forniture maggiori di vaccini, “arriveremo a mille linee vaccinali nel complesso e una produzione quotidiana che supererà i 144mila previsti, una cifra comunque prudenziale”, ha spiegato Bertolaso.

I dati non tengono ancora conto del contributo che potranno dare a questa fase medici di base, le aziende e le farmacie e che potrebbero consentire di arrivare a quelle 170mila iniezioni al giorno annunciate. Al momento, ha sottolineato Letizia Moratti, le dosi che servono “sono confermate”, ma la certezza della disponibilità dei vaccini a maggio “la avremo a fine aprile”. Ad ogni modo, secondo le previsioni di Bertolaso e della Regione, tra fine maggio e inizio giugno si sarà chiusa la fase degli over 60 e quindi “avremo coperto le categorie più a rischio con almeno una dose. Questo ci permetterà di abbattere le ospedalizzazioni e i ricoveri in terapia intensiva”.

Per quando riguarda la categoria 50-59 anni, 1,59 milioni di persone, anche qui ci sono due variabili, a seconda della disponibilità delle dosi. L’avvio delle prenotazioni potrebbe partire il 30 aprile o il 15 maggio. Le somministrazioni di questa fascia d’età potrebbero quindi iniziare, nella più rosea delle ipotesi, il 19 maggio e chiudersi il 7 giugno; diversamente, inizieranno il 10 giugno e si chiuderanno a metà luglio. Per gli under 49, che sono poco più di 4 milioni, si allarga la forchetta e l’incertezza è maggiore: se tutto va bene, la Lombardia comincerà a vaccinarli dall’8 giugno completando le prime dosi il 18 luglio. Altrimenti il loro turno inizierà a luglio, per concludersi il 20 ottobre.

A questo schema, non ci saranno deroghe. In Lombardia “si andrà rigorosamente per classi di età”, ha precisato sempre il coordinatore Bertolaso. “Non facciamo come hanno fatto altre Regioni, che hanno aperto un po’ a tutti e stanno spalmando le varie categorie, comprese quelle degli over 80, su periodi più lunghi. Noi andiamo rigorosamente per classi di età che è la specifica, chiara, indicazione del Governo”. Sulle vaccinazioni in azienda, invece, la Regione è pronta. Ma aspetta l’ok e il piano del commissario.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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