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+Covid e giovani/2, il Vescovo di Novara: Non lasciamoli soli

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NOVARA  – Un grande “patto educativo” per provare a “ritrovare tanti ragazzi, adolescenti e giovani, dopo questi due anni di pandemia”.
E’ la proposta lanciata questa mattina dal vescovo di Novara, monsignor Franco Giulio Brambilla, presidente della Commissione episcopale per la dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi, nell’omelia per la festa del patrono della citta’ e della diocesi, San Gaudenzio, che si celebra oggi. Un discorso, quello del vescovo Brambilla, interamente dedicato ai rischi sociali dell’emergenza sanitaria che diventa un appello a tutti a non lasciare soli i giovani.

Prendendo spunto dalla pagina del Vangelo di Luca che racconta l’episodio del “ritrovamento” di Gesu’ nel tempio, Brambilla da descritto la condizione dei giovani travolti dalla crisi del Covid. “Molti – ha detto – sembrano smarriti, altri portano dentro di se’ tanta paura e taluni persino l’angoscia per la malattia, la morte dei loro cari, amici, genitori, nonni. Altri ancora sembrano dispersi, quasi intimoriti ad affrontare un tempo che chiede ancora resilienza”. Ragazzi e giovani che “si sentono come defraudati di un tempo che doveva essere per loro propizio: per essi e’ stata un’eta’ negata, un tempo perduto”. Monsignor Brambilla ha rivolto un invito forte agli adulti: “Ognuno di noi vada alla ricerca del loro smarrimento, dedichi risorse ed energie a rintracciarli, non li lasci nascondere nelle pieghe del paese o della citta’. Essi ci dicono: non lasciateci soli, non abbandonateci alla deriva, dateci meno cose e piu’ tempo, ascoltateci!” Il vescovo ha concluso il suo intervento facendo riferimento alla figura di Carolina Picchio, l’adolescente novarese morta suicida alcuni anni fa dopo aver subito pesanti episodi di cyberbullismo, alla quale e’ oggi dedicata una fondazione che si occupa dell’educazione al buon uso degli strumenti digitali. Brambilla ha concluso con un auspicio e un invito: “il cuore della rinascita – ha detto – non potra’ essere che un tempo formidabile da dedicare all’educazione delle nuove generazioni”.

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