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Covid, calano casi e ricoveri: stregoni del terrore, rassegnatevi

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MILANO  Nella maggior parte delle province italiane i casi di Covid sono in fase di stasi o di iniziale decrescita. Lo indica l’analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘M.Picone’, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).
L”analisi delle differenze settimanali della sequenza dell’incidenza giornaliera dei positivi totali al virus SarsCoV2 nelle 107 province italiane rivela che, delle otto province che erano in fase di stasi tre giorni fa, quella di Teramo sembra ora in iniziale fase di discesa, mentre rimangono in stasi: Matera, Potenza, Campobasso, Isernia, Avellino, Agrigento e Siracusa”. Emerge inoltre che, 15 delle 26 province che erano in decrescita/stasi sono ora in fase di decrescita”. Si tratta di Chieti, Pescara, L’Aquila, Reggio Calabria, Benevento, Forlì-Cesena, Modena, Udine, Trieste (dato di ieri in aumento anomalo), Frosinone, Fermo, Novara, Catania, Arezzo, Perugia. La situazione rimane quella precedente nelle restanti 11 province (Barletta-Andria-Trani, Livorno, Macerata, Pesaro-Urbino, Imperia, Padova, Verona, Vicenza, Lecco, Torino, Aosta). Sono inoltre in fase iniziale di decrescita o in stasi anche altre 45 province: Bolzano, Catanzaro, Cosenza, Crotone, Vibo Valentia, Caserta, Napoli, Salerno, Bologna, Parma, Piacenza, Ravenna, Rimini, Reggio Emilia, Gorizia, Latina, Rieti, Roma, La Spezia, Savona, Bergamo, Brescia, Como, Pavia, Sondrio, Varese, Ancona, Ascoli, Cuneo, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Bari, Foggia, Oristano, Caltanissetta, Ragusa, Firenze, Pistoia, Prato, Siena, Trento, Belluno, Rovigo, Treviso, Venezia. “Nessuna delle 107 province – osserva Sebastiani – ha un valore dell’incidenza negli ultimi sette giorni maggiore di almeno il 50% rispetto ai sette giorni precedenti”. Il matematico rileva che “permane la grande differenza tra i valori dell’incidenza negli ultimi sette giorni nel nord-centro e sud-isole, con i trenta valori più grandi al nord-centro e i trenta più piccoli al sud-isole e i valori medi corrispondenti rispettivamente pari a circa 720 e 230 casi per 100.000 abitanti”.

Ecco di seguito i valori dell’incidenza (casi ogni 100.000 abitanti) negli ultimi sette giorni  nelle 107 province italiane: Oltre 1.000: Biella (1100); Da 900 a 1.000: Bolzano (940); Da 800 a 900: Belluno (880), Verbano-Cusio-Ossola (860), Trento e Sondrio (850), Udine e Vicenza (810); Da 700 a 800: Padova e Treviso (740), Venezia e Como (730), Rovigo e Terni (700); Da 600 a 700: Torino (690), Trieste (680), Pordenone (670), Perugia (660), Alessandria e Verona 650), Asti e Gorizia (640), Aosta (630), Cuneo (620), Varese, Piacenza e Novara (610), Ravenna e Vercelli (600); Da 500 a 600: Lecco, Ferrara e Forlì-Cesena (590), Pescara (580), Ascoli Piceno e Reggio Emilia (570), Monza e della Brianza, Lucca e Brescia (560), Ancona e Macerata (550), Rimini, Mantova e Fermo (540), Chieti, Pavia e La Spezia (530), Lodi e L’Aquila (520), Savona e Bologna (510), Cremona, Pisa e Rieti (500): Da 400 a 500: Massa Carrara, Parma e Modena (490), Siena (480), Pesaro e Urbino, Grosseto e Teramo (470), Frosinone, Milano e Genova (460), Bergamo (450), Livorno e Viterbo (440), Imperia e Pistoia (420), Arezzo (410), Cosenza (400); Da 300 a 400: Roma e Latina (390), Firenze (380), Benevento (360), Avellino, Prato, Campobasso e Salerno (350), Lecce (340), Cagliari (330), Sassari (320), Catanzaro (310), Brindisi e Nuoro (300); Da 200 a 300: Oristano (290), Bari e Messina (260), Caserta e Potenza (250), Siracusa e Taranto (230), Vibo Valentia (220), Sud Sardegna, Napoli e Isernia (210), Reggio Calabria (200); Da 100 a 200: Crotone, Catania e Trapani (190), Matera e Palermo (180), Foggia (170), Ragusa (150), Caltanissetta ed Enna (130), Barletta-Andria-Trani (120), Agrigento (110).

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