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Covid, Abrignani: nessun allarmismo, in autunno nuovo vaccino contro Omicron

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MILANO Assistiamo “a un picco della variante Omicron 5 che ci sorprende, ma che non ha niente di anomalo per chi conosce i virus: si era comportata cosi’ anche la variante delta l’estate di un anno fa”. Lo dice in un’intervista a Qn Sergio Abrignani, professore ordinario di patologia generale all’universita’ degli studi di Milano, gia’ componente del Comitato tecnico-scientifico.
Il Covid-19 “e’ ancora fra noi e ci restera’ per molto tempo – aggiunge – ma i risultati della ricerca sia sul fronte delle cure che del nuovo vaccino dovrebbero evitare nuove emergenze”.

C’e’ ora un’impennata “perche’ c’e’ un ampio bacino di persone infettabili. Non soltanto no-vax: il 40 per cento dei vaccinati puo’ infettarsi perche’ le tre dosi non coprono bene dalle sottovarianti Omicron 4 e 5”. Stanno aumentando anche i morti, “pero’ i numeri vanno vagliati e contestualizzati. In questi giorni abbiamo avuto picchi di 35-40mila infezioni e, contestualmente, circa 40-70 morti in un giorno. Tanti e troppi se pensiamo al dolore e ai lutti”. Ma “se ragioniamo su un piano scientifico – sottolinea – siamo in un rapporto di un circa un decesso su ogni mille infettati”. Il 99 per cento delle persone che muoiono di Covid “sono ultrasessantenni. Una fascia d’eta’ che vede ancora un 5 per cento di persone che non e’ vaccinata o che ha fatto una sola dose”.

La quarta dose e’ “raccomandata solo per i fragili e gli ultraottantenni. Non molti fra i piu’ anziani l’hanno fatta e infatti in alcune regioni sta scattando la campagna di sensibilizzazione. A settembre-ottobre ci sara’ un nuovo vaccino, basato sulla variante Omicron – conclude -. Quindi, come per l’influenza, non parleremo piu’ di quarta o quinta dose, ma di nuovo vaccino”.

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