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Corsico, Ikea assolta per il licenziamento della sua ex dipendente

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CORSICO –  Non e’ stato discriminatorio i licenziamento di Marica Ricutti, ex dipendente Ikea che era ricorsa ai sindacati e al giudice del lavoro per denunciare di essere stata costretta a subire turni insostenibili per la sua condizione familiare: separata e madre di due figli, uno dei quali affetto da un’invalidita’ al 100%.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dopo una causa che ha visto raccogliere testimonianze per quattro udienze (insolito per una causa di lavoro), il giudice Silvia Ravazzoni ha stabilito che il ricorso della ex dipendente va rigettato e questo perche’ la decisione piu’ drastica era motivata da fatti “di gravita’ tali da ledere il rapporto fiduciario tra datore di lavoro e lavoratore e consentono l’adozione del provvedimento disciplinare espulsivo”.  L’Ikea ha provato “di aver regolarmente concesso negli anni di usufruire permessi ex Legge 104 per l’assistenza ai genitori e successivamente al figlio disabile, senza che cio’ abbia influito minimamente” sulla carriera della dipendente che, dal 2000 l’aveva portata al 2017 ad assumere la qualifica di coordinatrice nel reparto Food.: “Il descritto percorso professionale – e’ scritto nell’ordinanza – esclude quindi che Ikea abbia assunto nei confronti” della donna “una atteggiamento discriminatorio”.Il giudice descrive invece gli episodi in cui la donna si e’ “autodeterminata” gli orari, “senza preavvertite il responsabile, pur consapevole del proprio nuovo orario, in due giornate, nella prima pur in mancanza di una esigenza familiare specifica, nella seconda, pur consapevole dei disagi gia’ in precedenza arrecati e delle contestazioni verbali dei responsabili”.

“Provato e altrettanto grave” e’ l’episodio in cui la lavoratrice “ha deciso di fare la pausa all’ora da lei stabilita, senza neppure preavvertire il responsabile e semplicemente ha chiuso la cassa, all’ora di punta, trattandosi di reparto ristorante, senza addurre alcuna plausibile ragione”.
Ikea, da parte sua, sottolinea che il giudice “ha riconosciuto la gravita’ dei comportamenti tenuti da Marica Ricutti e, conseguentemente, ha confermato la legittimita’ della decisione di Ikea di interrompere il rapporto lavorativo”.

L’avvocato dell’azienda, Luca Failla, spiega che “la decisione, confermata dai testimoni che sono stati ascoltati durante il procedimento, restituisce la verita’ dei fatti a una vicenda che in questi mesi e’ stata interpretata in maniera strumentale e di parte, diffondendo tra l’opinione pubblica un’immagine di Ikea che non corrisponde ai valori che esprime nel suo impegno quotidiano verso clienti, dipendenti e fornitori”. 

 

 

 

 

 

 

 

LA REAZIONE DELLA CGIL

“Con ordinanza depositata in data odierna il Tribunale di Milano ha respinto, in fase sommaria, il ricorso presentato da Marica Ricutti nei confronti del licenziamento disposto nei suoi confronti da Ikea. Si tratta di un provvedimento non definitivo con cui il Giudice, a seguito di una prima valutazione in fase di urgenza, ha ritenuto legittimo il provvedimento espulsivo adottato nei confronti della lavoratrice, la quale si sarebbe resa colpevole di gravi mancanze, ‘disattendendo apertamente disposizioni aziendali’. Il provvedimento a nostro avviso appare ingiusto e non condivisibile, e per questo la lavoratrice, con il sostegno della Filcams CGIL Milano, ha già dato mandato ai suoi legali di presentare il ricorso in opposizione, che nei prossimi giorni verrà depositato. La decisione del Giudice non sembra infatti tenere in alcuna considerazione una serie di questioni. Per questo oggi è stata indetta dalla Filcams CGIL Milano una conferenza stampa straordinaria.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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