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Corbetta, le opposizioni di csx: ‘Che fine ha fatto l’Usca anti Covid?’

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CORBETTA – Era stata presentata in pompa magna a inizio dicembre scorso come l’ennesimo successo della giunta comunale di Corbetta: “la prima unità speciale Covid-19 territoriale della zona”, completa di assistente sociale, infermiere di famiglia e Usca. Quelle stesse Usca che in Lombardia erano finite al centro della polemica, a causa della loro mancata attivazione da parte della Regione, sarebbero potute diventare il fiore all’occhiello di Corbetta nel contesto dell’emergenza sanitaria.

Un importante traguardo per la nostra città, se non fosse che finiti i facili entusiasmi per la sua inaugurazione dell’Usca di Corbetta si sia persa ogni
traccia.

Andando infatti a spulciare sul sito internet dell’Ats si scopre che l’unica Usca di riferimento per il territorio del Magentino (escluso il comune di Abbiategrasso) è quella di Parabiago, dove al momento operano quattro squadre ciascuna costituita da un medico dell’Ats e da un’infermiera dell’Asst. A questo punto sorge dunque spontaneo domandarsi se almeno i medici di base presenti a Corbetta sappiano qualcosa – dato che la segnalazione dei pazienti positivi all’Usca parte proprio da loro – ma nemmeno qui si riescono ad avere informazioni chiare e specifiche sul presidio di Corbetta, del quale ormai appare lecito dubitare
l’effettiva esistenza.

Come può quindi una struttura che dovrebbe essere il punto di riferimento sanitario del territorio non comparire sul sito dell’Ats né essere nota ai medici di base di Corbetta? Quello dell’ormai presunta Usca
corbettese sembra essere un mistero grande tanto quanto l’ego del nostro sindaco, anche se forse è proprio dalle sue parole che è possibile ritrovare almeno in parte il bandolo della matassa.

Nei comunicati social in cui viene annunciata l’apertura della struttura il nostro primo cittadino è infatti sempre stato molto parsimonioso nell’utilizzare il termine “Usca”. Esso appare soltanto nel primo post
datato 2 dicembre 2020, mentre nella successiva inaugurazione in Villa Pagani sia lui che l’ex assessore al Welfare Giulio Gallera, fino a poco tempo fa presenza quasi abituale a Corbetta, si guardano bene dal
pronunciare la suddetta parola, preferendo parlare di una più generica Unità speciale Covid-19.

L’unico spazio ufficiale dove viene esplicitamente menzionato il termine Usca in relazione alla struttura di Corbetta è nel portale news Lombardia Speciale, diretta emanazione della Regione, ma già se andiamo a
controllare la stampa locale possiamo notare come in data 10 dicembre 2020 l’edizione locale del quotidiano Il Giorno scriva a chiare lettere: “Non sarà una vera e propria Usca quella aperta da ieri a Villa Pagani. Si tratta, come ha spiegato l’assessore Giulio Gallera, di un centro specializzato in covid-19”.

Sempre su Il Giorno inoltre, il successivo 27 gennaio 2021 viene menzionata la nuova unità di Abbiategrasso definendola la seconda Usca del territorio dell’Ovest Milanese dopo quella di Legnano, senza citare minimamente Corbetta.

A fronte di tanta confusione ci chiediamo dunque perché l’amministrazione abbia tanto timore nel chiamare Usca quella presente in Villa Pagani se inizialmente era stata annunciata come tale? Perché signor
sindaco ci costringe a sospettare che una vera Usca a Corbetta non sia in realtà mai esistita, e che tutta questa operazione non sia stata altro che un gigantesco specchietto per le allodole nei confronti della
popolazione? Ai posteri l’ardua sentenza, sperando che nel frattempo l’amministrazione batta un colpo.

Partito Democratico – Sinistra per Corbetta – Italia Viva Corbetta – Lista civica Il Gabbiano

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