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Corbetta e caso Vismara: garantisti sempre, epperò Marco Ballarini resta un’anomalia

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Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

 

CORBETTA – Il caso di cronaca fatto emergere nella tarda serata di sabato da uno scoop del giornalista del Corriere della Sera Gianni Santucci (lo stesso che poco tempo fa portò all’attenzione la ben nota vicenda delle multe e del caos che regna nel comando corbettese di Polizia) è clamoroso ancorché inedito, per l’est Ticino.

Questo giornale on line, che del garantismo giudiziario ha fatto un baluardo sventolandolo spesso in beata solitudine, fa ulteriore professione di innocenza: anche Lia Vismara è innocente fino a prova contraria.

E la tenacia delle dichiarazioni del suo difensore, il coriaceo penalista corbettese Roberto Grittini, porta anche noi ad escludere la tesi dello spaccio di stupefacenti, in attesa che venga confermato il reato di possesso anche a solo uso personale.

Certo, un caso di cronaca del genere con al centro il comandante di un corpo di Polizia Locale fa e farà molto rumore.

Ma non ci appassiona il dibattito, spesso viziato da una speciosa coltre di sadismo voyeurista, sul caso in sé.

Ci importa- siccome siamo stati i primi a scriverlo, anche quella volta in beata solitudine, ormai tre anni e mezzo fa- sottolineare ancora una volta l’anomalia politica ed amministrativa rappresentata dal sindaco pro tempore Marco Ballarini.

Varrà la pena di riassumerle, tutte queste anomalie.

E’ anomalo, per la storia di una città dal glorioso status politico, che un sindaco vinca con una coalizione dove mancano assolutamente persone capaci di fargli da contraltare, anche solo dialettico.

E’ anomalo che sia stato liquidato un assessore- Maurizio Cattaeno- che con Ballarini collaborava da anni, condannato ad un oblio di stile sovietico (neppure una menzione sui canali ufficiali del Comune).

E’ anomalo che Marco Ballarini sia stato nominato coordinatore di zona di un partito, Forza Italia, al quale il sindaco stesso si vantava di non essere iscritto..

E’ anomalo farsi appoggiare da Rivoluzione Cristiana salvo poi sposare la causa Lbgt, cosa legittima ma che stona coi ‘rivoluzionari cristiani’..

E’ anomalo firmare un documento contro i congressi di FI del 24 novembre di Forza Italia (venerdì 22) salvo poi far svolgere il congresso eleggendo un fedelissimo di Ballarini, Alessio Urbano..

E’ anomalo che ci sia una coalizione politica di una città da 20mila abitanti o quasi senza pesi e contrappresi.

E’ anomalo quanto avviene da anni nel comando di Polizia Locale, dove entrate ed uscite rassomigliano al traffico della Quinta Strada di New York nelle ore di punta.

E’ anomalo non sapere nulla, ad oltre 1 anno, dall’esposto a Procura e Gdf su alcune delle dinamiche interne al corpo di Pl stesso.

E’ anomalo non sapere a cosa si riferisca esattamente l’esposto alla Procura annunciato dallo stesso Ballarini contro alcuni dipendenti comunali.

E’ anomalo non sapere se ci sono stati o ci saranno a breve procedimenti giudiziari innescati da ingressi, nomine, uscite e revoche di incarico nel corpo di Pl.

E’ anomalo che una città di 18.800 abitanti metta a bilancio oltre 3 milioni e mezzo di euro di multe a seguito delle ben note telecamere collocate lungo la ex statale 11, una somma superiore al totale degli introiti di Magenta e Abbiategrasso (56mila residenti…).

E’ anomala la leadership di un sindaco che se da un lato gioca sui tavoli della politica sovralocale stando alle (sacrosante) regole del gioco, a Corbetta gioca una sorta di partita tutta sua, vedendo di cattivo occhio una potenziale alleanza con gli alleati naturali della Lega (vorrebbe dire dover cambiare, e di molto, il peso dei gruppi consiliari e favorire l’ingresso in giunta di persone estranee al cerchio magico del primo cittadino).

E’ anomalo, come scrivemmo e ribadiamo con forza, il cesarismo senza Cesare di un sindaco pro tempore che è molto diverso, per usare un eufemismo, dalle gloriose leadership politiche e democratiche del recente passato: i compianti Balzarotti e Parini, Francesco Prina, Salvi ed Antonio Faoro hanno impostato il Governo della città in modo del tutto dissimile rispetto a Marco Ballarini.

Un modus agendi, operandi e ‘governandi’ iscritto dentro il novero della dialettica e della consuetudine politico-partitica che ha sempre innervato la pubblica Amministrazione.

E che oggi, invece, si trova ad essere egemonizzata da un coup de theatre dopo l’altro, con l’indagine su di un comandante del corpo locale Pubblica Sicurezza per detenzione di cocacina.

Succede solo nel ‘regno’ di Marco Ballarini. Succede solo a Corbetta.

Forse è tempo di chiedersi il perché.

Fabrizio Provera

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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