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Corbetta, caso Furci. Ecco le motivazioni della condanna “puro spirito vendicativo”. Vismara grazie all’Avvocato Grittini ottiene una provvisionale di 100 mila euro

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CORBETTA/TREZZANO SUL NAVIGLIO – Ha messo in atto “una serie di condotte illecite sorrette soltanto da puro spirito vendicativo, diretta espressione della sua consistente caratura criminale” e poi non ha mai espresso “alcun cenno di resipiscenza o di revisione del proprio operato”. Lo scrive il Tribunale di Milano nel motivare la condanna ad 8 anni di reclusione inflitta il 14 settembre scorso a Salvatore Furci, ex comandante della Polizia locale di Trezzano sul Naviglio, nel Milanese, per calunnia e cessione di droga aggravate.
Furci, sulla base delle indagini della Squadra mobile e del pm di Milano Gianluca Prisco, era imputato per aver fatto piazzare, nel gennaio 2020, da un complice (condannato in abbreviato a 3 anni e 4 mesi) cinque dosi di cocaina nell’auto di Lia Vismara, comandante della Polizia locale di Corbetta (Milano) e superiore di Furci all’epoca, per vendicarsi del fatto che lei non lo aveva dichiarato idoneo dopo un periodo di prova e che non era stato assunto.

La Procura aveva chiesto una condanna a 7 anni e 4 mesi, mentre il giudice Elisabetta Canevini ha portato la pena per il 44enne, difeso dai legali Gabriele Minniti e Paola Bonelli, ad 8 anni anche con l’interdizione perpetua dai pubblici uffici.

 

Il giudice ha anche riconosciuto una provvisionale di risarcimento da 100mila euro per Vismara, parte civile con l’avvocato Roberto Grittini. Ciò che ha fatto Furci (arrestato nell’aprile 2021), scrive il giudice, ha avuto effetti “dirompenti” sulla donna “che ricopriva una posizione di rilievo nel contesto della comunità di Corbetta”. Effetti pure “amplificati dalla sapiente regia della campagna di stampa e di divulgazione di notizie false orchestrata dall’imputato”.

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