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Corbetta, 3.600.000 euro di multe nel 2018: Ballarini incassa (e assai) grazie ai nuovi ‘varchi’

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Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

CORBETTA – Mica male i proventi che Corbetta ha incamerato nel 2018 dalle sanzioni al Codice della Strada.

Una delibera del 14 dicembre sulla destinazione dei fondi che la legge impone di utilizzare per messa in sicurezza, segnaletica ed altri fini attesta come il Comune abbia stimato gli incassi per sanzioni a oltre 3.600.000 euro, esattamente 3.640.000.

Lo si desume dalla tabella allegata alla delibera, che pur includendo la cifra cospicua di 1.600.000 come ‘fondi di dubbia esigibilità’, stima comunque in 2 milioni di euro la cifra che dovrebbe entrare nelle casse di palazzo Frisiani Olivares, ossia il Comune.

La legge prevede che una quota pari al 50%
dei proventi derivanti dalle sanzioni al codice della strada sia destinata:
1. in misura non inferiore a un quarto della quota citata, cioè non inferiore al 12,5% del totale, a interventi di sostituzione, di ammodernamento, di potenziamento, di messa a norma e di manutenzione della segnaletica delle strade di proprietà dell’ente;
2. in misura non inferiore a un quarto della quota citata, cioè non inferiore al 12,5% del totale, a potenziamento delle attività di controllo e di accertamento delle violazioni in materia di
circolazione stradale, anche attraverso l’acquisto di automezzi, mezzi e attrezzature dei Corpi e
dei servizi di polizia locale;
3. ad altre finalità, in misura non superiore al 25% del totale, connesse:
– al miglioramento della sicurezza stradale, relative alla manutenzione delle strade di proprietà
dell’ente;
– all’installazione, all’ammodernamento, al potenziamento, alla messa a norma e alla
manutenzione delle barriere e alla sistemazione del manto stradale delle medesime strade;
– alla redazione dei piani urbani del traffico e piani del traffico per la viabilità extraurbana;
– alla realizzazione di interventi per la sicurezza stradale a tutela degli utenti deboli, quali
bambini, anziani, disabili, pedoni e ciclisti;
– allo svolgimento, da parte degli organi di polizia locale, nelle scuole di ogni ordine e grado, di
corsi didattici finalizzati all’educazione stradale;
– a misure di assistenza e di previdenza per il personale appartenente ai corpi e servizi di
polizia municipale e provinciale;- all’acquisto di automezzi, mezzi e attrezzature dei Corpi e dei servizi di polizia provinciale e di
polizia municipale, destinati al potenziamento dei servizi di controllo finalizzati alla sicurezza
urbana e alla sicurezza stradale;
– a interventi a favore della mobilità ciclistica.

Corbetta ha potuto ottemperare alla norma grazie alle pingui entrate, ottenute (come peraltro già emerso altre volte nel corso dello scorso anno) dai sistemi elettronici di sanzionamento posti lungo la ex statale 11.

Da tempo infatti, tramite un normale sistema di videosorveglianza fissa (o su veicoli in movimento), un sistema informatico può leggere tutte le targhe delle auto che passano in un determinato tratto di strada. Una volta scansionata la sequenza di lettere e codici, invia le informazioni ad un server che, collegato con il Ministero dei Trasporti, verifica se:

  • il mezzo è rubato o è nella blacklist della Polizia;
  • se la revisione è regolare;
  • se c’è la regolare copertura assicurativa.

Una volta confermato che il veicolo è “fuori legge”, viene mandata una notifica agli agenti più vicini che potranno intervenire bloccando l’automobilista, oppure irrorando la sanzione. Funziona di notte? E con la pioggia? Assolutamente sì: le immagini vengono recuperate al massimo della loro nitidezza e a colori. In questo modo non vengono dispersi dati e la verifica può partire senza nessun problema. Tempo di azione? 3 secondi.

Non c’è che dire insomma, il sistema funziona eccome: lungo il tratto corbettese della ’11 passano migliaia di mezzi ogni giorno (e ogni notte), hai voglia…

Posto nell’alveo della legge, benché afflitto da una serie lunghissima di corsi e ricorsi, resta inevasa una domanda: ma l’utilizzo massivo di certi sistemi ha come fine la prevenzione e la sicurezza stradale o l’irrobustimento dei bilanci comunali? Posto che Corbetta, con meno di 19mila abitanti, incassa cifre che Magenta (24mila) ed Abbiategrasso (33mila, quasi il doppio) si sognano, lasciamo al lettore ogni eventuale e ulteriore riflessione.

F.P.

 

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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