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Dall'archivio:

Consumi: è un gennaio glaciale. Battuta d’arresto: -25,1%. I portafogli degli Italiani sono vuoti !!!

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MILANO –  Analizzando i dati delle principali città, nel mese di gennaio 2022 rispetto a gennaio 2020, Roma registra -19% riuscendo ad attutire in parte l’impatto della pandemia che risulta invece maggiore a Milano -24% e Napoli -25%. Seguono a -29% Palermo e Venezia mentre poco distante Firenze -30% e Verona -32%. Tra le città prese in esame che rilevano i trend più negativi vi sono nell’ordine Bologna -37% Genova -34% e Torino -37%.

 

Nel confronto del mese di gennaio 2022 rispetto a gennaio 2020 le province di Novara -13%, Roma -18% e Brescia -19% risultano essere quelle con trend migliori seppur negativi.

I valori invece più bassi si registrano a Bologna, che con -35% è la provincia con l’andamento più negativo, seguita da Torino e Genova entrambe a -32%. Seguono
Firenze (-32%), Padova e Verona a -31% entrambe, Caserta -30%, Udine e Palermo a -29% mentre Napoli e Venezia sono al -28%. Con valori intermedi troviamo invece Milano -24%, Bari -25%, Monza e Brianza -25%.

 

 

I trend migliori in Puglia -17,4%, e i peggiori in Veneto -30,7% Milano, 16 feb. (Adnkronos) – Nuova battuta d’arresto nei consumi con -25,1% su gennaio 2020 e un dato degli ultimi 12 mesi a -19,9% rispetto al periodo febbraio 2019 – gennaio 2020. E’ uno dei dati che emergono dall’Osservatorio Confimprese-EY sui consumi di mercato, che analizza i dati di gennaio 2022 sullo stesso mese del 2020 quando la pandemia non era ancora scoppiata, con un trend mese rispetto al 2021 molto positivo ma relativo a un gennaio 2021 di fase lockdown (+62%).
Se fermiamo il confronto degli ultimi 12 mesi rispetto ai 12 mesi precedenti le vendite sono cresciute invece del +31,5%. Siamo, dunque, di fronte a una situazione di criticità del retail, che dopo la fiammata dell’ultimo trimestre 2021, accusa la forte spinta inflazionistica e l’aumento del prezzo dell’energia.

“Gennaio segna una battuta di arresto verso il periodo pre-pandemia – conferma Mario Maiocchi, direttore Centro studi retail Confimprese -.
Il mese chiude a -25,1% e mostra la debolezza della ripresa, circoscritta all’ultimo trimestre 2021. Nel mese di gennaio è avvenuto un cambio di passo a causa dei fattori congiunturali che impattano sulle decisioni di acquisto delle famiglie e sui conti delle imprese.
A incidere maggiormente sull’andamento dei consumi è il settore abbigliamento/accessori, che ha imboccato un trend preoccupante. I
saldi, partiti male, non hanno fatto recuperare il terreno perso.
Recrudescenza della pandemia, inflazione e caro energia impattano negativamente sulla stabilità dell’economia e gelano la propensione all’acquisto dei consumatori. Una nota positiva arriva dal retail non food, che sembra invece avere raggiunto i livelli pre-covid sia su 12 mesi rolling con -0,2% sia nel mese di gennaio con +5,3%, mostrando quindi anche una certa solidità della ripresa”.

 

Forti le differenze fra settori di attività. Il comparto abbigliamento-accessori registra una caduta di -38,5% in gennaio 2022 vs gennaio 2020 e di -24,1% negli ultimi 12 mesi rispetto a febbraio 2019-gennaio 2020. Sempre negativa anche la ristorazione a -18% nel mese di gennaio e -24,3% se confrontata a 2 anni fa. Continua il recupero del retail non food, che chiude gennaio a +5,3% su gennaio 2020 e raggiunge pressoché la parità, -0,2%, anche nel benchmark su due anni fa (febbraio 2019-gennaio 2020). Si tratta di un comparto che, complice la pandemia, ha costretto la maggior parte degli italiani a passare maggiore tempo in casa e a un utilizzo più frequente dei canali digitali per gli acquisti.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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