MILANO – “Con il protrarsi delle chiusure delle attività produttive e di quelle del terziario – come il commercio, il turismo, i servizi, i trasporti e le professioni – e con la prospettiva che questa situazione si prolunghi nel tempo, la situazione economica e il calo dei consumi sono destinati a peggiorare. E, nella difficoltà di prevedere a breve il ritorno ad una situazione ‘normale’, rischia di saltare la previsione più ottimistica che era quella della ‘riapertura’ dell’Italia a giugno che avrebbe comportato, per il 2020, la perdita di 1 punto di Pil e 18 miliardi di consumi”.
E’ quanto prevede l’ufficio studi Confcommercio sugli effetti del lockdown a causa del coronavirus. “Si fa, quindi, più realistica – prosegue Confcommercio – l’ipotesi della riapertura del Paese solo all’inizio di ottobre, con una riduzione dei consumi di oltre 52 miliardi e un calo del Pil di circa il 3%, stime che incorporano anche gli aiuti stanziati con l’ultimo decreto”.