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Confartigianato Alto Milanese: prezzi energia insostenibili per le imprese

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LEGNANO  La bolletta elettrica delle piccole imprese italiane è la più cara d’Europa. Gli artigiani e i piccoli imprenditori che consumano fino a 20 MWh (vale a dire l’87,8% dei punti di prelievo del mercato elettrico non domestico) pagano il prezzo più alto dell’elettricità nell’Ue, superiore del 18,1% rispetto alla media dei loro colleghi dei Paesi dell’Eurozona.

Un gap che si mantiene costante da anni: dal 2008 al 2020 il maggiore costo dell’elettricità pagato dalle piccole italiane rispetto all’Ue si attesta su una media del 25,5%.

La denuncia arriva da un rapporto di Confartigianato che analizza squilibri e distorsioni nel mercato energetico a danno della competitività dei piccoli imprenditori.
A gonfiare il prezzo finale dell’energia per le piccole imprese sono soprattutto gli oneri fiscali e parafiscali che, per la fascia di consumi fino a 20MWh, sono maggiori del 36,2% rispetto a quelli applicati nella media dei Paesi dell’Eurozona.
Più tasse, quindi, ma, secondo Confartigianato, anche mal distribuite tra i diversi consumatori: ancora una volta le più penalizzate sono le piccole imprese in bassa tensione che, a fronte di una quota di consumi energetici del 24,5%, sono costrette a pagare il 33,2% della componente degli oneri generali di sistema nella bolletta elettrica. Mentre per le grandi aziende energivore con il 14,7% dei consumi la quota degli oneri generali di sistema scende al 9,2%.
“In pratica – sottolinea il Segretario Generale di Confartigianato Imprese Alto Milanese, Giacomo Rossini – ai piccoli imprenditori si applica l’assurdo meccanismo: meno consumi, più paghi. Uno squilibrio incomprensibile che costringe i piccoli imprenditori a caricarsi i costi degli altri utenti e ostacola gli sforzi per agganciare la ripresa. Per fortuna – conclude Rossini –, in un anno in cui le bollette crescono a ritmi vertiginosi per il rincaro delle materie prime, le imprese che si affidano al nostro consorzio Cenpi hanno avuto il prezzo bloccato per tutto il 2021, usufruendo di un notevole risparmio. Tutto ciò, però, dev’essere accompagnato da un nuovo meccanismo degli oneri generali di sistema, che ne distribuisca in modo più equo il loro peso tra le diverse dimensioni d’azienda.”

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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