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Conad in Regione per evitare licenziamenti. In Lombardia coinvolti 5.042 lavoratori

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MILANO –  Non esuberi decisi, ma esuberi da evitare. Per ora nessun lavoratore ex Auchan vede il licenziamento all’orizzonte, questo almeno per i prossimi sei-12 mesi. Esiste infatti, a detta del gruppo, un piano aziendale pronto a risollevare le sorti dei dipendenti investiti dalla crisi, a patto che sia fatto entro giugno, senza chiudere punti vendita. L’audizione in commissione Attivita’ produttive, ha visto l’avvocato del gruppo Margherita, Gianluigi Baroni, fare un po’ di chiarezza sulle strategie messe in atto dall’azienda per far fronte alla crisi e in cui cui si sta cercando di arginare l’iniziale e potenziale esubero di 6.000 lavoratori Auchan (situazione precedente all’acquisizione di Conad). L’azienda si affretta a chiarire che l’impegno e’ comunque arrivare a fine percorso a reintegrare nel mercato tutti i lavoratori, cercando di evitare che il -20% registrato da Auchan in termini di fatturato perso nell’ultimo triennio “non diventi il -30%” e non renda poi la situazione irrecuperabile.

   “E’ stato messo sul tavolo un piano industriale di 18 mesi per porre rimedio alla situazione con un progetto da indirizzare su due canali, da ultimare entro la meta’ di quest’anno”. Il primo e’ integrare il 60% dei lavoratori Auchan nella rete nazionale Conad, mentre il 40% assorbirlo in rete di terzi gestori. Sul piano lombardo, Baroni fa presente che la situazione coinvolge 123 punti vendita dell’ex rete Auchan in cui trovano impiego 5.042 persone, a cui vanno aggiunte 516 dipendenti delle strutture di sede e 450 dipendenti degli stabilimenti di logistica e depositi, di cui 425 sono impiegati “da terzisti” mentre 25 sono assunti diretti.

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