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Coldiretti: turismo, che botta. Nel 2021 meno 55%: grazie Covid, grazie Cina

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MILANO Nel 2021 si è verificato un calo del 55% rispetto a prima della pandemia degli arrivi in Italia dei viaggiatori provenienti dall`Unione Europea, con un peggioramento (-7%) anche rispetto al 2020.
E` quanto emerge da una analisi della Coldiretti in riferimento al cambio delle regole sui viaggi nell`Unione Europea, sulla base dei dati Bankitalia relativi ai primi nove mesi dell`anno.

La mancanza di viaggiatori stranieri è stato uno degli elementi di maggiore criticità per il turismo in Italia che registra un crollo di oltre 10 miliardi di euro delle spese per l`intero anno 2021 rispetto a prima della pandemia, con un terzo delle perdite che hanno colpito i consumi in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi secondo le stime della Coldiretti.

Si tratta del risultato del blocco pressoché totale della stagione turistica invernale e della ripresa di quella estiva. A mancare all`appello sono stati soprattutto – sottolinea Coldiretti – proprio i turisti stranieri bloccati alle frontiere dall`avanzare dei contagi e dalla misure di restrizione adottate ma a calare sono state anche le presenze nazionali anche nelle festività di fine anno mentre risultati più positivi si sono registrati nel periodo estivo.

I vacanzieri dall`estero in Italia sono strategici per l`ospitalità turistica soprattutto nelle mete più gettonate anche perché – continua la Coldiretti – i visitatori dall`estero hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa per alloggio, alimentazione, trasporti, divertimenti, shopping e souvenir. Un problema che riguarda anche gli agriturismi dove gli stranieri – conclude la Coldiretti – rappresentavano oltre il 40% delle presenze totali prima della pandemia.

 

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