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Coldiretti: ‘Riaprire agriturismi, rischio crack da 2 miliardi’

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MILANO – Occorre far riaprire subito i 24mila agriturismi italiani spesso situati in zone isolate della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza. È quanto chiede la Coldiretti in occasione della festa del Lavoro tradizionalmente dedicata alle gite fuori porta in campagna, in riferimento all’inizio della Fase 2 il 4 maggio con gli alberghi già aperti.
Nel rispetto delle misure di precauzione, ci sono – sottolinea la Coldiretti – tutte le condizioni per riaprire le strutture agrituristiche che per effetto della chiusura forzata hanno già subito danni, secondo Terranostra, per mezzo miliardo di euro senza i classici ponti di primavera, per il lockdown iniziato da due mesi per fermare la pandemia da coronavirus. Con l’arrivo della bella stagione sostenere il turismo in campagna significa evitare il pericoloso rischio di affollamenti al mare e anche per questo – precisa la Coldiretti – le strutture agrituristiche devono poter ripartire subito, aprendo i cancelli della cascine, i percorsi naturalistici, le visite agli animali con la pet therapy e gli spazi a tavola dove assaggiare le specialità della tradizione contadina dell’enogastronomia made in Italy. Si rischia una perdita di fatturato sino a 2 miliardi di euro.

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