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Città Metropolitana di Milano, approvato piano Mobilità Sostenibile

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MILANO  Nella seduta del 28 aprile il Consiglio metropolitano ha approvato all’unanimità il piano urbano della mobilità sostenibile (PUMS), il documento strategico che mette a sistema le politiche per la mobilità e l’insieme degli interventi sulle infrastrutture. Il PUMS utilizza un approccio differente rispetto ai precedenti strumenti di pianificazione della mobilità e dei trasporti, focalizzando l’attenzione non più su politiche di “offerta” (incentrate solo su infrastrutture e servizi), ma su politiche di “gestione della domanda”, proponendo una visione integrata multisettoriale.
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La stesura del documento è frutto di un percorso articolato e partecipato che ha visto coinvolti portatori di interesse locali, il mondo dell’associazionismo, le amministrazioni locali, le istituzioni pubbliche, i mobility manager di imprese e università. Tali soggetti in varie riunioni hanno potuto proporre osservazioni e segnalare esigenze e necessità che hanno arricchito il documento finale che ribadisce la centralità del trasporto pubblico. Inoltre, da parte di molti comuni è emersa la richiesta del potenziamento del car sharing, della rete delle piste e delle corsie ciclabili. Alla luce di ciò il Pums prevede una specifica sezione, il Biciplan, che definisce strategie a azioni concrete per promuovere l’uso della bicicletta.
Così commenta Beatrice Uguccioni, consigliera delegata alla mobilità: “abbiamo varato un documento ambizioso che nei prossimi dieci anni potrebbe rivoluzionare la mobilità urbana nell’area metropolitana milanese. Sono orgogliosa che sul tema strategico della mobilità sostenibile vi sia stato un percorso partecipato che ha visto un coinvolgimento ampio e qualificato dei territori. L’unanimità espressa dal Consiglio metropolitano testimonia il valore del lavoro fatto in questi anni. Gli obiettivi strategici che intendiamo raggiungere sono molti: prolungare le linee del trasporto pubblico, soddisfare la domanda di ambiti territoriali oggi non adeguatamente raggiunti dal servizio pubblico e migliorare l’interscambio tra diverse modalità (pubblica/privata/condivisa/a basso impatto) e infine estendere l’ambito di applicazione del sistema tariffario integrato.”

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