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Dall'archivio:

Cisliano, la ‘stecca’ del Corrierone (che indossa i panni giustizialisti)

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Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

 

CISLIANO – Anche ai migliori capita di prendere un granchio, di sbagliare. Ma ci vorrebbe una misura anche nell’errore. Perché ieri mattina, sorseggiando un cappuccino davanti al palazzo di giustizia a Milano (…) e compulsando il prestigioso Corriere della Sera, siamo sobbalzati. Motivo di cotanta agitazione un pezzo dedicato alla piccola Cisliano, titolo in prima pagina sul dorso di Milano, prosecuzione nelle pagine interne con pezzo di spalla.

I fatti, già descritti martedì da Ticino Notizie, sono arcinoti: il sindaco uscente Luca Durè si ricandida alle Comunali del 10 giugno prossimo con la lista Impegno per Cisliano, ma siccome nessun oppositore ha ritenuto di candidarsi, il consigliere Andrea Reversi ha deciso di presentare una seconda lista per evitare il rischio di commissariamento. Con una sola lista, infatti, se non votasse il 50%v + uno dei votanti arriverebbe il Commissario.

Reversi lo sa, lo ammette senza infingimenti e rivolge un appello pubblico ai cittadini in cui spiega le ragioni della sua iniziativa politica. Ma questo il pezzo del Corriere, a firma Cesare Giuzzi, non lo dice e non  lo scrive. Non ci spiega come mai, nel Comune dove lo Stato ha reagito con la durezza necessaria alla presenza del clan Valle confiscando la Masseria e restituendola ai cittadini, se c’è davvero un’emergenza democratica non c’è (anche) una reazione popolare, e neppure  una lista in opposizione a Durè. Perché- pensateci bene- il nodo è questo: posto che Cisliano non è Platì, non è San Luca e neppure Corleone, se ci fosse davvero un’emergenza mafia (CHE NON C’E’), possibile che non scatti un meccanismo di tutela od auto tutela, assemblee pubbliche, appelli, iniziative? La verità è che i cislianesi sanno molto bene, a differenza di quanto si potrebbe dedurre leggendo il pezzo di ieri, che non c’è ALCUNA EMERGENZA CRIMINALE O CRIMINOGENA NEL LORO PAESE.

Lo diciamo con forza (per l’ennesima volta) anche a Giuzzi, foss’anche solo perché a differenza sua siamo gente di campagna e Cisliano la conosciamo e frequentiamo da diversi anni, abitando(vi) a pochi chilometri. A Cisliano NON c’è un’emergenza mafiosa, Luca Durè è una persona perbene, al di sopra di ogni sospetto,e  la sua guida amministrativa è un’assoluta garanzia sul piano del rispetto per le leggi e la lotta a qualsiasi tentativo di infiltrazione mafiosa.

Le uniche carovane che ci piacciono

Ed è una persona assolutamente perbene anche Andrea Reversi, impegnato in politica da anni con entusiasmo, passione e carica ideale. Poi il Corrierone rispolvera il nome di Glauco Spadoni (che non si ricandida neppure), ammettendo- di grazia- che NON esiste alcun procedimento a suo carico. Come nessun addebito è mai stato mosso in 5 anni a Luca Durè, che anzi ha sporto querela ai Carabinieri per le voci malevole fatte girare ad arte in paese. Giuzzi in pratica, forse per conoscenza relativa del tema, rispolvera gli argomenti già tristemente utilizzati dalla Carovana Antimafia, smentiti su queste colonne un numero imprecisato di volte.

 

Quanto alle gravi omissioni, se Giuzzi avesse contattato Andrea Reversi (cosa che non ci risulta abbia fatto) saprebbe che il ricorso è già nelle mani di un avvocato molto esperto in tema di diritto amministrativo, che si tratta di comportamenti assolutamente sanabili e che forse andrebbe rammentato il precedente giurisdizionale della riammissione, a Milano (non a Pizzo Calabro), della lista di Fratelli d’Italia alle Comunali del 2016. 

Luca Durè

Ma queste cose, lo sappiamo, importano poco e soprattutto fanno molto meno effetto di lui, il termine che legittima ogni caccia giornalistica alle streghe (vere o presunte): mafia. La parola con cui, ovviamente, Giuzzi chiude l’articolessa del giornalone di via Solferino.

A noi, che restiamo convintamente schierati sul fronte del garantismo liberale, resta solo il poco pratico (e sterile) sentimento del rimpianto. Rimpianto per i tempi in cui le firme del Corriere erano quelle di Indro Montanelli e Dino Buzzati. Ma si sa, quelli come noi- che NON sono di Stampa Democratica- sono solo degli inguaribili reazionari. Caro sindaco Durè, da lei ci aspettiamo una dura replica. Anzi, durissima.

Fabrizio Provera

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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