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Cinema Teatro Nuovo: le prime visioni del fine settimana

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MAGENTA – Un “sequel” (e “crossover”, per dirla in gergo cinefilo) “imprevisto” di due pellicole firmate dallo stesso Shyamalan. Sequel di “Unbreakable” hit del 2000 con Jackson e Willis e di “Split”, del 2006, con McAvoy.

“Psycho-thriller”, films solo apparentemente “di genere” ed ancora più apparentemente “superficiali”, i film di Shyamalan (regista di una delle pellicole più interessanti della storia del cinema hollywoodiano, il campione di incassi e di affezionamento del pubblico “Il Sesto Senso”, storia parapsicologica con Bruce Willis ed un ragazzino (allora) fantastico, Haley Joel Osment , il quale è stato protagonista di altri film importanti di Hollywood, tra cui il bellissimo Intelligenza Artificiale di Spielberg.

Questo ultimo atto di una trilogia non dichiarata (il che sta nello stile del regista), è stato fortemente voluto proprio da Samuel L. Jackson, attore formdabile ed oggi ormai vera e propria icona e storia del cinema statunitense, sia mainstream che indipendente (se 182 film vi sembran pochi…); Jackson pare abbia letteralmente “stalkerizzato” il regista, anche agli angoli dei semafori, per convincerlo a realizzare questo terzo atto. Un sequel a 19 anni dal primo episodio, “Unbreakable, sulla genesi del quale Shyamalan racconta: “L’idea mi venne al montaggio di Il sesto senso. Dopo un film di fantasmi volevo qualcosa di fumettistico. Ma dark, antico, che non avesse paura di entrare in luoghi scomodi e silenziosi. Avevo 27 anni ed ero senza paura”. Oggi Shyamalan ne ha 48 e portato sullo stesso set le sue “bestie” :

 

Kevin Wendell Crumb (McAvoy), Elijah Price (Jackson) e Dunn (Willis). I tre si ritrovano riuniti e chiusi in un ospedale psichiatrico di Philadelphia, seguiti da una psichiatra dall’aspetto morbido ma dalla volontà d’acciaio, convinta che i suoi “super-eroi” abbiano ben poco di “super”; la dottoressa è interpretata un’altra star della fiction di genere USA, Sarah Paulson (America Horror Story ed American Crime). Ovviamente si creerà tensione tra le varie “bestie”, ma, ancora una volta, sappiate che svolgimento e finale possono esser del tutto imprevedibili.

Per sua stessa dichiarazione, fin da Unbreakable, Shyamalan voleva creare un genere “fumetto”, che allora non incontrava il favore dei produttori Hollywood e che nulla ha a che fare oggi con i cine-fumetti, i super-eroi della Marvel, come tiene a sottolineare il regista e come ribadisce Jackson: “Questo film è un ritratto di gente straordinaria, il modo in cui è raccontato, il mondo che fa da cornice a queste storie è molto diverso dai film Marvel, storie di supereroi e cinefumetti con un tono è diverso. Lì c’è spazio per gente che sa volare o ha un altro colore della pelle, che viene da altri posti, fa cose straordinarie. In questo mondo particolare che è molto simile al presente, alla realtà che viviamo, se ti dicono che c’è qualcuno invulnerabile tu dici ‘abbiamo bisogno di parlare’. “.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Solo ieri, nelle anteprime notturne di giovedì 17 negli USA, il film ha incassato 4milioni di dollari . La quotazione “Metascore” (voto dato facendo la media tra le principali recensioni dei critici americani) è 41 su 100. Ma se siete appassionati o solo curiosi, val la pena di vederlo, anche se non avete visto i due precedenti.

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