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+++ Cina: dal re del riciclaggio allo shaboo della criminalita’ milanese. L’indagine di su Liangbao Cai, nome di battaglia ‘Matteo’ +++

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MILANO – E’ l’indagine su Liangbao Cai, nome di battaglia ‘Matteo’, arrivato in Italia da irregolare all’inizio del 2000 e accusato essere il capo di una gigantesca macchina di riciclaggio e fondi neri, quella piu’ importante registrata negli ultimi anni a Milano sulla criminalita’ cinese. Proprio pochi giorni fa, il 24 novembre, il 41enne arrestato un anno fa dalla Guardia di Finanza e’ stato condannato col rito abbreviato a otto anni di carcere con la confisca di 11 milioni e mezzo. Pene minori per altri cittadini cinesi mentre sono stati assolti notai, funzionari di banca e delle Poste, tutti italiani, accusati di avere aiutato ‘Matteo’ ‘perche’ il fatto non costituisce reato’.

Secondo i pm, Cai sarebbe stato “l’ideatore delle strategie illecite dell’associazione”, capace di raccogliere il “nero” della comunita’ cinese a Milano e dargli copertura con fatture false che le sue societa’ emettevano per centinaia di imprenditori italiani che avevano necessita’ di creare fondi neri.

Dal maggio del 2016 sarebbero stati movimentati 160 milioni, con un flusso di denaro verso la Cina di 129 milioni su 56 conti correnti.

“I notai e i funzionari – spiega all’AGI Corrado Limentani che difendeva due notai assolti – erano accusati di concorso esterno in associazione a delinquere, reato molto difficile da dimostrare. L’accusa era quella di non avere verificato che chi si presentava da loro avesse le carte in regola per costituire delle societa’”. L’organizzazione avrebbe avuto come base una bigiotteria nel quartiere cinese e gestito 46 societa’ che avrebbero emesso diecimila fatture false a favore di aziende ‘vere’ con sedi in Lombardia ma anche in regioni del sud. A Milano non e’ mai stato contestato il reato di ‘mafia’ cinese, in Italia, e’ accaduto solo due volte a Roma e Firenze, e le inchieste recenti riguardano per lo piu’ riciclaggio di somme sempre consistenti, spaccio di droga, frodi alimentari, centri massaggi abusivi utilizzati come appoggio per attivita’ illecite, bische clandestine. ‘Storica’ l’operazione ‘Cina Blue’ che porta’ a numerosi arresti di appartenenti a gang cinesi in concorrenza spietata.

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