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Dall'archivio:

Cimitero: “Vorrei una maggiore collaborazione da parte dei turbighesi!”

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

TURBIGO – Incontriamo il custode del Cimitero, Alfonso Gualdoni, mentre è intento a togliere dal bidone delle immondizie un televisore che qualche ‘maleducato’ ha pensato bene di infilare in mezzo a fiori. In un luogo così ben pulito e curato fa specie che ci possa essere qualcuno che invece di andare all’ecocentro si carica in auto un televisore per scaricarlo al cimitero nei giorni natalizi.

Chi come noi frequenta assiduamente il Cimitero ha notato che, da quado l’Amministrazione Comunale ha insediato il custode (aprile 2017), il Camposanto ha cambiato faccia: i furti si sono dimezzati e i servizi igienici sono sempre in ordine, al punto che anche le maniglie vengono disinfettate continuamente. Eppure c’è ancora qualcuno che – in questi tempi di coronavirus –  sottrae dai distributori che il Comune ha installato, il liquido disinfettante per portarselo a casa! Un segno di inciviltà – ci dice l’Alfonso – che lascia l’amaro in bocca, come quando gettano fazzolettini di carta e mascherine all’uscita del cimitero e a volte anche dentro!

“Abbiamo posizionato, di nostra iniziativa, un raccoglitore pile nelle vicinanze dell’entrata del negozio e si è subito riempito a significare che la gente non è tutta uguale. Ci sono tante persone che rispettano l’ambiente!”

Chiedo ad Alfonso di raccontarci qualche storia avvenuta in questi tre anni:

“Proprio ieri una signora mi corre incontro disperata dicendo di avere perso gli occhiali. Andiamo sulla tomba dove aveva posato un fiore e gli occhiali non ci sono. Percorriamo due o tre volte il tragitto che aveva fatto e non ci sono. Le chiedo se era andata su qualche altra tomba ….e si ricorda di essere scesa nella cripta dove aveva dimenticato gli occhiali da vista”.

“settembre 2017. Ero da poco in servizio. Salito al Cimitero verso le 18.30 per la chiusura vedo due auto blu con autista ferme accanto all’entrata. Suono la campana per avvisare della chiusura imminente, ma non si muove nessuno. Faccio un giro e scorgo un gruppo di persone intente a fotografare le statue di Carlo Bonomi: era Vittorio Sgarbi con il su entourage”.  

Il nostro Cimitero è un Museo a cielo aperto arricchito com’è dalle opere di Carlo Bonomi: una ragione in più per mantenerlo pulito e in ordine. 

 

  

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